Regia di Paul Anderson vedi scheda film
Costumi, caciara e coreografie: sono questi i tre "comandamenti" che Paul W.S. Anderson sembra aver seguito affrontando la sua versione del classico di Dumas "I tre moschettieri".
Utilizzando un (inutile) 3D, il regista statunitense si è divertito un mondo a rimettere in gioco le vicende di Porthos (Ray Stevenson), Athos (Matthew MacFadyen) e Aramis (Luke Evans) e del novello moschettiere D'Artagnan (Logan Lerman). In questa versione i tre vecchi moschettieri sono ormai in disarmo, abbandonati a loro stessi da un re troppo preso in quisquilie che ha affidato la nazione ai loschi intrecci del Cardinale Richelieu (un divertito Christoph Waltz).
Da questo punto si parte per una nuova avventura, un intrigo che vede implicata anche Milady de Winter (la moglie di Anderson, una Milla Jovovich in formissima che si diletta in mosse e scatti che neanche per scappare agli zombi di "Resident Evil"!) e il Duca di Buckingham, Orlando Bloom (che sembra invece un po' fuori posto).
Furti, intrighi, duelli, la faccia pulita e sventata di D'Artagnan che serve a rivitalizzare l'orgoglio dei "vecchi" moschettieri, la volontà della regina (Juno Temple, volto insolito in un blockbuster, forse un po' sprecata) di riprendere in mano la situazione e anche un po' di fortuna aiuterà i buoni a vincere.
"I tre moschettieri" si fa notare in particolare per la scelta insolita e un po' folle di inserire nel plot alcuni inserti steampunk, con scene di duelli a bordo di navi volanti e altre fantasticherie varie. Un carrozzone che regge per la durata della visione (astenersi appassionati della storia originale!), fa divertire e ottiene quindi il suo scopo iniziale.
(http://newamericancomedy.blogspot.com/2011/11/i-tre-moschettieri-3d-three-musketeers.html)
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