Regia di Dennis Dugan vedi scheda film
Spirano impetuose ventate di svenevole romanticismo e buonismo spinto in quel delle Hawaii, ma tutto secondo i piani. Il soggetto, gira che ti rigira, è, d’altronde, sempre lo stesso (parte dal politicamente scorretto per poi evolversi e chiudere nel solito happy end con tanto di morale buona per i bambini dell'asilo: Stuntman Miglio).
A proposito dei protagonisti: A. Sandler si attesta sul livello di quasi tutte le sue commedie precedenti. La Aniston riesce a trasformarsi (ma non ha certo dell’incredibile), da brutto (si fa per dire) anatroccolo a gran bel pezzo di cigno (che mette in serie difficoltà la top model di turno - una certa Brooklyn Decker - che le contende il bellimbusto), mentre alla Kidman non resta che ironizzare sulla sua decadenza fisica (e non solo).
Le solite volgarità trash da cinepanettone di vanziniana memoria rispondono all’appello (praticamente ogniqualvolta apre la bocca il cugino scemo di Danny/Sandler), ma anche quelle sono parte integrante di quasi tutte le pseudocomiche commedie della “cultura” occidentale, quindi non le si può dare troppo importanza (se non che dispiace che vi si faccia spesso ricorso per coprire i buchi di una sceneggiatura non sempre riuscita, anzi).
Dunque, in sostanza, un film tutto sommato passabile.
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