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Mia moglie per finta

Regia di Dennis Dugan vedi scheda film

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Paul Hackett

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La recensione su Mia moglie per finta

di Paul Hackett
6 stelle

Ennesimo prodotto della premiata ditta Dugan/Sandler, "Mia moglie per finta" è una simpatica e scontatissima commedia degli equivoci (o meglio, degli imbrogli) che mescola una quantità invereconda di luoghi comuni narrativi e cinematografici (la Cenerentola che diventa pricipessa, l'affascinante libertino scavezzacollo travolto dal vero amore e dalla voglia di paternità, la squinternata spalla comica e via banalizzando), la cui somma, stranamente, produce un risultato piacevole e tutto sommato non disprezzabile. Il film di Dennis Dugan (che dirige con la solita professionalità ma senza grandi guizzi) soffre una lunghezza a tratti francamente eccessiva ed una sceneggiatura davvero assurda ed improponibile, quasi sempre oltre la soglia del ridicolo (più o meno) involontario (la gara di hula è oggettivamente una delle cose più cretine che mi sia capitato di vedere negli ultimi anni), ma, nell'insieme, ci si diverte e si passano un paio d'ore di puro relax, specie se si ha l'accortezza di tenere il cervello accuratamente spento. Il cast è quantomeno congruo alla messa in scena: Adam Sandler non è mai stato il mio attore preferito (giusto per usare un eufemismo) ma tutto sommato è adatto al ruolo, Jennifer Aniston non riuscirà mai ad affrancarsi dal cono d'ombra della Rachel di "Friends", ma forse proprio in questo risiede il suo punto di forza, nel proporre un personaggio amabile e grazioso, nel quale molte donne possono identificarsi e che molti uomini possono desiderare (complice, magari, il fisico mozzafiato che, alla faccia dei quarant'anni, la nostra sfoggia ancora con disinvoltura in un paio di scene in bikini). Per il resto Nick Swardson è una buona spalla comica, la splendida Brooklyn Decker è parecchie cose (non tutte riferibili in questa sede), ma sicuramente non un'attrice, mentre devo confessare che mette un po' di tristezza vedere la bravissima (e un tempo bellissima) Nicole Kidman, con il volto deformato dal botox, a mettere in scena una malinconica e persino grottesca parodia di sé stessa. In definitiva la classica commedia senza (particolare) infamia e senza (particolare) lode: voto sufficiente.

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