Regia di Fausto Brizzi vedi scheda film
Seconda parte del dittico dedicato da Brizzi all’eterno conflitto tra femmine e maschi che risulta sostanzialmente migliore della precedente (anche se non ci voleva un genio), un po’ perché le singole stori(ell)e sono un po’ più filanti e scaltre, un po’ perché gli attori che prendono in mano la situazione sono più bravi (ed in alcuni casi non di poco) rispetto a quelli che “dominavano” la scena, in maniera un po’ stanca, nel precedente capitolo.
Marcello (Claudio Bisio) scopre che sua madre (Wilma De Angelis) sta per morire, così convince l’ex moglie Elena (Nancy Brilli) a farle credere che la sua famiglia sia ancora integra in modo tale da farla stare serena e tranquilla.
Il dissennato, tifosissimo e donnaiolo, Piero (Emilio Solfrizzi) perde la memoria e sua moglie Anna (Luciana Littizzetto) ne approfitta per “formattarlo” a suo piacimento, ma il gioco non potrà durare in eterno per quanto entrambi possano imparare qualcosa da questa situazione.
Rocco (Salvatore Ficarra) e Michele (Valentino Picone) hanno dei problemi con le rispettive compagne Valeria (Francesca Inaudi) e Diana (Serena Autieri), ma continuano a perseguire il loro progetto “Beatles” nonostante le due siano contrarie e vorrebbero da loro un altro approccio ai loro rapporti affettivi.
Le storie raccontate non sono certo una manna dal cielo, ma almeno appaiono meno inconsistenti, e soprattutto più frizzanti e simpatiche (soprattutto alcuni escamotage classici funzionano egregiamente), rispetto a quelle che contraddistinguevo il precedente “Maschi contro femmine”.
Si ride molto di più, soprattutto grazie alla verve di alcuni attori (in primis Solfrizzi, il duo comico Ficarra e Picone ed un Bisio più morigerato del solito che surclassano i vari Preziosi e Vaporidis del film precedente) che evidentemente anche in scena hanno dato il loro contributo per fornire qualcosa di più al lavoro di Brizzi, che comunque già di suo pare meno velleitario ed un po’ più efficace.
Certo nel finale si perde qualche colpo (di troppo) a causa di facilonerie più accentuate e scelte più sbrigative (ma si sa, passati i canonici novanta minuti in questi film si spegne la luce, sempre se prima quest’ultima si possa definire accesa), ma come commedia, nel suo essere innocua e animata dai più classici conflitti e prese di posizione tra i sessi, risulta abbastanza godibile, soprattutto se paragonata alla media di qualità che si registra solitamente.
Piuttosto simpatico e più piacevole del previsto.
VOTO : 6,5/10.
Meglio, o meno peggio se preferite, del precedente capitolo.
Più ordinato, anche aiutato da un cast in cui gli attori migliori trovano, giustamente, più spazio.
Piuttosto controllato, mediamente gradevole, anche se non rientra tra le migliori performance di Bisio al cinema.
Simpatico.
Carina (e vorrei anche vedere), ma non ha proprio possibilità per incidere più di tanto.
Passabile, non è che gli venga richiesto poi chissà che cosa, ma è comunque meglio del solito (che spesso è stato aberrante).
Velocissima comparsata indolore.
Qui ha una piccola parte (in coppia con la Piccinini) che richiama il suo personaggio del precedente episodio.
Qui è piuttosto perfida, ma a fin di bene (soprattutto il suo).
Non proprio il massimo della vita, ma si porta comunque a casa la pagnotta.
Efficacemente sopra le righe, fa ridere in più circostanze ed offre una discreta dose di verve.
Si da da fare e si conferma come un comico con una marcia in più, confermando di meritare più spazio di tanti altri comici che si ripetono stancamente da tempi immemori.
In coppia con Ficarra fa sempre il suo dovere.
Abbastanza simpatico.
Pittoresca.
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