Regia di Fausto Brizzi vedi scheda film
A nemmeno un anno di distanza da “Maschi contro femmine”, arriva questo “Femmine contro maschi”, film che a ben guardare non è una risposta o un seguito, bensì un’integrazione rispetto al capitolo precedente. Se nel primo film erano Vaporidis e i coinquilini, Cortellesi e Preziosi, Signoris e Cederna, nonché De Luigi e compagnia a fare i protagonisti, con gli altri relegati a mero contorno, stavolta i ruoli si invertono, con Solfrizzi, Bisio e Brilli a fare la parte del leone, coadiuvati da una serie di personaggi, anch’essi principali, ma assenti nel primo episodio (tra cui Ficarra e Picone, Luciana Littizzetto e Serena Autieri). Così come per l’epigono, la coralità delle vicende è presunta: i rapporti tra i personaggi sono talmente labili (del tipo il figlio di Bisio va in una scuola dove il bidello è Ficarra) che tanto valeva fare un film a episodi, come si faceva un tempo senza tanti fronzoli… La regia è di Fausto Brizzi, il quale prova ad arrabattarsi per rendere interessante un polpettone insulso, quando invece farebbe bene ad ingaggiare Moccia come soggettista e Veronesi come sceneggiatore ed andare insieme a cercar fortuna in una nazione che non abbia una storia cinematografica come quella italiana (sperando che la fortuna la trovino e non ritornino più). Contributi economici a iosa in nome di un “interesse culturale del progetto” che fatichiamo a capire quale sia.
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