Regia di Rob Letterman vedi scheda film
Povero Jonathan Swift, si sarà rivoltato nella tomba vedendo questa "cosa", o avrà ringraziato la fortuna di essere morto da 250 anni e non aver visto questo scempio. Coa si salva? I titoli di testa, insoliti e originali, con i richiami al mondo di Lilliput. Swift aveva permeato il suo romamanzo di una feroce carica satirica, che sbeffeggiava il suo tempo di falsi eroi e giganti tali da solo da lontano, che si dimenava sul orlo di un racconto grottesco e pure cosi attuale (non solo allora). Cosa è questo film, se non un abominio, un sacrilegio, un aborto non solo cinematografico, ma mentale? Scherziamo? Non è cinema, non è intrattenimento, è onno, noia, battute irritanti e un finale inferiore persino a una puntata dei Teletubbies.
Spazzatura.
Il soggetto sarebbe il romanzo di Swift, ma lo ricalca (sic!) solo all'inizio.
Inesistente.
Il ballo finale è simile a quello che molla sul palazzo per spegnere l'incendio.
Bel visino, bel corpo, e...?
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