Regia di Reinhard Klooss, Holger Tappe vedi scheda film
Dagli autori tedeschi dei due Impy, ecco la più grande produzione europea in CGI 3D, adattamento liberissimo del romanzo La conferenza degli animali di Erik Kastner. Se nel libro gli animali abitavano in un palazzo e governavano con intelligenza in un’utopia pacifista, ispirata all’autore dagli orrori della Prima guerra mondiale, nel film ci sono varie catastrofi ambientali che riuniscono in Botswana un eterogeneo gruppo: un leone vegetariano, una mangusta golfista, un gallo francese, un orso polare, un canguro e un “diavolo della Tasmania” (come il Taz di Tex Avery ma qui caratterizzato da flatulenza...). Nelle steppe però non arriva più acqua, a causa di una diga eretta per costruire un villaggio turistico. Ne consegue la solita avventura con passaggi slapstick, poco divertenti, e del tutto incapaci, nonostante la stereoscopia, di reggere il confronto con il modello americano non solo della Pixar ma pure di Madagascar. Al di là della noia per gli adulti (il messaggio animalista è esasperato a favore dei più piccoli), si apprezza solo la campagna promozionale associata al programma del WWF 20 Species for a Living Planet volto a salvare balene, tartarughe marine e altre creature in via di estinzione.
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