Regia di Gennaro Nunziante vedi scheda film
Altalenante nella sua resa mi è parso, a dispetto del suo essere campione d'incassi al botteghino nostrano, con cifre da capogiro per me immotivate. Requisito imprescindibile prima di accostarsi a quest'opera è quantomeno il conoscere lo stile di Checco Zalone e l'aver assistito a qualche sua esibizione televisiva. Stiano quindi alla larga da questo film tutti quelli che non l'apprezzassero. Per i restanti, fra i quali credo di potermi riconoscere abbastanza anche io, rimane comunque l'avviso di non aspettarsi chissà quale capolavoro. A tratti si ride davvero, pure di gusto, ma non è affatto detto che ciò valga per l'intera durata. Anzi, devo purtroppo ammettere che la maggior parte delle scene mi ha invece lasciato piuttosto freddo e indifferente, con solo qualche tiepido accenno di un lieve sorriso. La ragione è probabilmente da ricondursi a un'impostazione troppo convenzionale e riduttiva, che gioca al ribasso e ostenta all'inverosimile luoghi comuni o soluzioni abusate. Molti personaggi non incidono e diverse battute di dialogo cadono nel vuoto. Sempre apprezzabile sembra tuttavia dimostrarsi l'esagerata e talvolta "cattiva" caricatura di certe caratteristiche del popolo italico. O di parte di esso. Da vedere probabilmente sì, gli si conceda tale opportunità, ma senza avere grandi aspettative.
Bocciato per tre volte all'esame di carabiniere, Checco fa il buttafuori di una misera discoteca nella Brianza. A causa del pericolo di attentati, che chiede misure straordinarie per i luoghi a rischio, Checco si ritrova a lavorare alla sicurezza del Duomo di Milano. In poco tempo, per colpa delle sue 'spiccate' capacità intellettuali, che provocano infiniti malintesi, è lui a diventare la vera minaccia al patrimonio artistico italiano e coloro che lo hanno assunto si rendono conto di non aver fatto un grande affare...
In sintonia con il film, le musiche sono di Checco Zalone, con un cameo di Caparezza. Il risultato è immaginabile.
Una storia più solida e una comicità più graffiante.
Interpreta sé stesso, o meglio il suo personaggio da avanspettacolo anche fuori dal grande schermo.
Il migliore comprimario, il suo Nicola Zalone spicca su tutto e su tutti.
Simpatica breve apparizione nelle vesti del cardinale Rosselli.
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