Regia di Gennaro Nunziante vedi scheda film
Di solito sono scettica e prevenuta verso le commedie che hanno come protagonisti i comici di trasmissioni televisive che mi convincono poco. Quello che mi può far sorridere per 10 minuti, di solito mi annoia dopo un quarto d'ora.
Ma leggendo le opinioni degli utenti di filmtv ho creduto che potevo vederlo anche io questo film...
Così ho convinto (e mi c'è voluto un po') il marito, e siamo andati a vedere “Che bella giornata”. La paura di vedermi rinfacciare i soldi del biglietto dal consorte era tanta...anche perchè queste sono le cose per cui siamo capaci di discutere per giornate intere in seguito: “te l'avevo detto io”, di solito è la frase che odio di più al mondo...Perciò seduta sulla poltroncina, ero anche pronta a simulare fragorose risate pur di non dargliela vinta...
Invece già alla prima scena, quella dove Checco fa l'esame per entrare nel corpo dell'arma dei Carabinieri, comincio a sorridere di gusto ad ascoltare i racconti maldestri del protagonista...per poi sorprendermi in un primo accenno di risata nella scena seguente...e poi ancora, e ancora...il sorriso non mi abbandona quasi mai dal viso, e in alcune scene (divertentissima quando entra dal vescovo e si bacia l'anello da solo) mi accorgo di ridere di cuore dimenticandomi del marito accanto, ma che scorgo anche lui ridere....anzi in alcuni casi ci diamo colpi di gomito di intesa, soprattutto nelle scene dove sono presenti i parenti pugliesi di Checco e c'è la festa di battesimo ad Alberobello, come per dirci “sembrano i tuoi parenti” (i miei) e la risata si fa ancora più complice di nostri ricordi legati a feste analoghe.
In effetti la storia è storiella, in alcuni casi intenerisce per la semplicità con la quale si approccia alle gags, ma tutto sommato il film risulta scorrevole e armonioso. Bravissimi gli attori di contorno, che danno veramente quel tocco di carattere che rendono il film più leggero, sopra tutti un grande Rocco Papaleo, che entra a metà film, nei panni del padre di Checco, un cuoco soldato in ritorno da una missione in Iran, e che durante una cena fa venire un attacco di diarrea a due futuri terroristi in procinto di fare un attentato al Big Ben....Ma le cozze preparate da Papaleo hanno la meglio, e sventano così l'attacco terroristico...
Insomma si ride su cose dove di solito non si ride mai, quella risata che esorcizza una quotidianità troppo prepotente, fatta di paure e timori.
Checco Zalone, lascia il suo solito personaggio televisivo, si cala in quello più tenero di maldestro pasticcione, un Mr Bean alla maniera pugliese, che trovo sinceramente più divertente di quello britannico.
Da notare anche la simpatica partecipazione di Caparezza, che si presta a cantare un improbabile “Che confusione” dei Ricchi e Poveri sempre nella suddetta festa di battesimo.
Semplicissima. Un maldestro Checco Zalone addetto alla sicurezza, lavora, grazie ad una raccomandazione, all'entrata della madonnina del Duomo di Milano. Una bella ragazza araba cerca di sedurlo per poter mettere una bomba sulla madonnina, ma naturalmente sarà lei a cadere vittima dell'innocente amore di Checco, ritornando sui suoi passi.
Veramente diertente e simpatico...ma la mia è una simpatia nata da lontano per questo attore, che mi ha sempre convinto.
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