Regia di Ben Stassen vedi scheda film
Una storia semplice. Mentre l’animazione statunitense ricorre a dei plot sempre più complicati per accattivarsi spettatori sia adulti sia piccini, questo progetto belga usa invece l’animazione per rivolgersi direttamente ad un pubblico non ancora cresciuto e avvezzo alle complicazioni narrative che porterebbero numerose sottotrame. E per garantire questa semplicità fa ricorso ad un numero esiguo di personaggi che in una sorta di acquario casalingo sono destinati a incontrarsi, allontanarsi e ritrovarsi nell’arco di 50 anni.
Definirla una storia semplice non vuole essere riduttivo. In questo caso è un pregio, permette di focalizzare i messaggi di fondo: l’amicizia, l’amore, l’ecologismo e il rapporto di amore/odio che intercorre tra l’uomo, gli animali e l’ambiente circostante. Forse si può accusare il regista e gli sceneggiatori di aver scelto una via facile: mentre amicizia e amore come in ogni favola moralistica vengono mostrati in tutte le loro sfumature, il rapporto tra animali, uomini e ambiente viene semplicemente accennato con vari spunti ma mai approfondito, scegliendo come soluzione finale quella dell’uomo salvatore, l’uomo ecologista che può essere collegato a esponenti di gruppi come Greenpeace (“GreenWarrior” nel film), mostrati come diretta evoluzione degli hippies sessantottini (non a caso il nostro protagonista, la tartaruga Sammy dopo il primo incontro con gli uomini porta marchiato addosso il simbolo della pace).
La storia potrebbe essere riassunta come “il giro dei mari in 50 anni” (non a caso l’idea nasce dopo che Sammy aveva ascoltato la lettura delle imprese di Mr Fog), dettato da vari motivi. Innanzitutto la crescita di Sammy con l’amico Ray in giro per il mondo su dei flutti che ricordano le zattere dei naufraghi, la ricerca spasmodica della tartarughina Shelly che Sammy aveva conosciuto non appena scovati e la voglia di esplorare l’infinito per raggiungere l’oceano ghiacciato, il Polo Sud.
Costruito proprio come una favola, il film segue il classico schema in cui un Soggetto parte alla ricerca di un Oggetto, coadiuvato da uno o più Aiutanti e osteggiato da uno o più Antagonisti. Diversi sono i momenti di equilibrio raggiunti in cui Soggetto e Oggetto sono ricongiunti ma interviene sempre qualcosa di esterno all’ambiente marino a capovolgere il tutto prima dell’happy end finale.
È interessante sottolineare come in realtà Aiutanti o Antagonisti siano in continua evoluzione. A fronte di un aiutante fisso, l’amico Ray (incontrati per caso, i due dividono la scena insieme per dieci anni prima di separarsi a causa di una battuta di pesca umana per poi ritrovarsi sul finale), troviamo vari personaggi di contorno che si perdono durante il corso della storia. Sicuramente il più interessante era quello della tartaruga Rita, costruito con ironia e sarcasmo. Anche gli esseri umani fungono da aiutanti ma come detto prima si tratta di una limitazione: si esaltano giustamente i valori e le azioni delle associazioni ecologiste ma funzionalmente alla storia sogno la diretta evoluzione dei giovani hippies che occupavano le spiagge contro la cementificazione. Esseri umani che garantiranno anche la continuazione della specie, preservandola.
Più complessa è invece la schiera di antagonisti: prima di tutti, i gabbiani, nemico naturale delle giovani testuggini appena nate, che seguono le leggi della natura provano a cacciarli per nutrirsene. Poi gli abitanti dei mari tropicali: barracuda, piranha e squali ovviamente. Un antipaticissimo gatto invidioso che incontra Sammy durante la sua permanenza con gli umani (francamente verrebbe voglia di cucinarsi per davvero il gatto e servirlo in tavola come portata principale): Fluffy parla francese, intimorisce il povero Sammy raccontandogli fandonie a raffica e istiga in lui il pensiero della ricerca del passaggio segreto per raggiungere l’oceano di ghiaccio. E, purtroppo, tra gli antagonisti ci sono anche gli esseri umani e la loro continua distruzione dell’ambiente. Non manca nulla: la perdita di petrolio dalle navi, l’immondizia e l’inquinamento urbano, la pesca selvaggia, la caccia alle balene, la deforestazione dell’Amazzonia, l’abbandono dei rifiuti ingombranti, l’esercitazione militare. Ma il tutto è sempre trattato con estrema semplicità per non turbare gli spettatori più piccoli.
Si perdona qualche piccola sbavatura per il ricorso a certi elementi in alcuni punti del racconto: ad esempio il gonfiore addominale di Ray usato per rubare la facile risata, l’uso del polipo Smilzo come giostra o il modo in cui viene affrontato il tentativo di accoppiamento messo in atto dagli umani tra Sammy e Rita.
E si perdonano anche i continui riferimenti all’universo marino visto già altrove: purtroppo i paesaggi sanno di visto e stravisto, dalla “Sirenetta” alla “Ricerca di Nemo”, passando da fondali corallini a fondali amazzonici, oppure la descrizione dell’ambiente antartico, troppo simile all’ “Era glaciale”.
In compenso, l’uso del 3D aiuta i più piccoli ad entrare nella storia: ci si sente trasportati sul becco di un gabbiano o abbagliati dalla luce delle meduse, affascinati dagli occhi rossi dei piranha o impauriti dalla notte che scende sui fondali a causa dalle chiazze di petrolio, rapiti dai coralli di svariati colori o emozionati dalla cerimonia “matrimoniale”, attratti dalle fauci malefiche degli squali (altra citazione celebre, sia del film di Spielberg sia di “Shark Tale” quando si ricorre alla complicità di uno squalo per uno scherzo/prova di coraggio) .
La storia si protrae per 50 anni ma gli elementi temporali vengono delineati dalle canzoni della colonna sonora, partendo da “California Dreamin’” eseguita dai Mamas & Papas e arrivando a “Love Today” di Mika.
Consigliato a chi per novanta minuti ha voglia di evasione in compagnia dei propri figli o nipoti, senza la complicazione dell'aspetto documentaristico che altri progetti simili avevano (vedasi "L'incredibile viaggio della tartaruga" ad esempio, ecco forse questo cartoon è la sua versione per l'infanzia).
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