Regia di Robert Hartford-Davis vedi scheda film
La morte nera non si sa da dove arrivi, come (forse?) la traduzione dei dialoghi, ma "il nero tormento" mantiene una godibile forma nonostante le imperfezioni
Efferati omicidi sconvolgono gli abitanti della tranquilla campagna inglese e tutte le prove conducono alla colpevolezza del ricco erede, vedovo di fresco e fresco di nuove nozze: errore, congiura o spietato assassino? Per avere la risposta basta godersi questo horror in costume dal sapore sentimentale, con qualche piacevole richiamo al genere cappa e spada, nel quale la regia cerca di insinuare dubbi e false piste attraverso l'interazione tra i protagonisti, con tanto di fenomeni spiritici inspiegabili che mischiano ancora di più le carte. E tutto sommato Robert Hartford-Davis riesce a creare un film godibile e scorrevole, benché il montaggio non all'altezza ed i dialoghi "poveri" (ma forse la colpa potrebbe essere della traduzione approssimativa) incidano profondamente sul risultato finale, depauperandone la vitalità espressiva e quindi limando la suspance che dovrebbe arricchire il film. Così il finale arriva piatto, privo della forza necessaria a sottolineare il vero colpo di scena. Peccato.
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