Regia di Alexis Damianos vedi scheda film
Amore e morte, erotismo e violenza, eros e thanatos. Non mi ricordo a memoria un film dove questi due elementi fossero così legati e intrecciati. Facile direte voi nel paese degli dei fare un film sulle passioni estreme dell'uomo, invece c'è di più, c'è molto di più in questa opera sulla Grecia dagli anni quaranta a oggi. C'è prima di tutto la coscienza che la fine della vita può essere accettata solo attraverso la ricerca dell'amore, non per forza fisico ma anche per la patria o per un ideale, anche se questo viene tradito da chi non ti aspetti. Il noi credevamo della guerra diventa il lui credeva dopo, quando a difendere la rivoluzione rimangono in pochi che non smettono di sognare e di amare. Un film che consiglio, un cinema che sta da qualche parte tra un Kusturica senza ironia e la poesia di Tarkovskij, un cinema etremo ma non estremista, poetico ma non intellettualistico.
Bellissima la musica greca.
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