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Il mio nome è Nessuno

Regia di Tonino Valerii vedi scheda film

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La recensione su Il mio nome è Nessuno

di tafo
8 stelle

Spaghetti e fagioli, Frank e Trinità, regia e produzione.

Il vecchio e il nuovo si passano il testimone mentre il film cerca il suo equilibrio. Tra la comicità di Nessuno e la violenza di Beauregard ci passa molta storia del western italiano e non solo. Il nostro ha prodotto due film  del “suo” genere, nel successivo di due anni, lascerà mano libera a Damiani di raccontare in maniera scanzonata e di smontare il meccanismo, facendo con “ Un genio, due compari e un pollo” un western troppo leggero.  Qui invece cerca di mantenere un legame con i suoi film avendo in mente di regolare i conti con professori e allievi del suo cinema. Nessuno è potuto diventare qualcuno solo perché personaggi come Jack hanno fatto la storia e la leggenda del selvaggio West. Le facce del film portano con se la loro epica, Henry Fonda è il legame tra il genere classico e il West di Leone, Terence Hill è Trinità uno dei personaggi-chiave, aldilà delle intenzioni iniziali forse, del fagioli-western. Il primo sparando molto e giocando poco, il secondo sparando poco e giocando molto. Jack vuole chiudere con il passato, andare in Europa senza colpi di scena, Nessuno è cresciuto con le imprese di Beauregard, lo rispetta fino al punto di preparargli un’uscita di scena  adeguata alla sua storia, uno scontro impari e quindi leggendario con un mucchio di selvaggi pistoleri, con il solo aiuto di due fucili e Nessuno come spettatore-regista. L’idealismo del giovane è quello di chi mostra un debito di riconoscenza verso gli eroi di Ford o del nostro che se da un lato con cinismo capiscono che i tempi buoni sono alle spalle, dall’altro prima di scomparire vogliono insegnare ai loro allievi come andavano le cose prima che arrivassero loro. Tra un paio di omaggi-sfida a Peckinpah e le citazioni della trilogia del dollaro rimane la sensazione di un film positivo e sbilanciato sul nuovo che avanza senza dimenticare il vecchio. Ultimo tentativo parziale di rimettere le cose nella giusta prospettiva cinematografica.        

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