Regia di Bent Hamer vedi scheda film
Bent Hamer ci ha abituati alla Norvegia ammantata di neve e alle notti silenziose, e, proprio in una di queste, alla vigilia di Natale, si intrecciano sei storie di amore, tenerezza e riscatto. La prima scena ci mostra un televisore su cui scorrono immagini di festa e due bambini, Goran ed Anka, non si sa bene se annoiati o consci del fatto che il loro Natale non sarà come quello che vedono alla tv. I botti che sentono fuori, infatti, sono quelli della guerra, ma Goran, incurante delle bombe, scappa per cercare un albero di natale, ritrovandosi nel mirino di un cecchino pronto a sparare. E' solo un attimo, uno spazzaneve ci porta in un'altra realtà, è notte, e le storie prendono vita. Paul, depresso per il fallimento del suo matrimonio, travestito da Babbo Natale porta i regali ai suoi due bambini che non vede da mesi a causa della moglie e del suo nuovo compagno. Knut, un medico sempre troppo preso dal lavoro, sembra non avere tempo per niente e nessuno: una telefonata con la richiesta di aiuto lo porterà in una moderna capanna dove due ragazzi scappati dalla ex Jugoslavia si sono rifugiati per poter dare alla luce il loro bambino. Jordan, un senzatetto, cerca di racimolare qualche soldo per il biglietto del treno che lo ricondurrà a “casa”. Thomas, un ragazzino innamorato di una coetanea musulmana, pur di stare con lei finge di non festeggiare il Natale. Karin, una donna illusa dal suo amante, proprio alla vigilia si rende conto che lui non lascerà mai la moglie. Simon, un anziano, è intento a prepararsi meticolosamente alla festa. Scorci di vita reale che si sfiorano, a volte in modo drammatico, altre con poesia e con il sorriso sulle labbra. Sono sguardi teneri, di amori che nascono, di altri che durano da una vita e altri ancora sbiaditi nel tempo. Le vite di questo pugno di persone non sono straordinarie, sono storie quotidiane che potrebbero essere di ognuno di noi, sono desolate, come le strade coperte di neve. La casa è un posto sicuro, un rifugio; la casa è dove si sta bene con sé stessi e con gli altri, può essere su un tetto mentre guardi le stelle, o su un treno in corsa, o semplicemente è un posto nel cuore di qualcuno. Il Natale visto non come festa religiosa ma come momento di unione, un motivo per stare insieme abbattendo il muro della solitudine, un'occasione per fare il bilancio della propria vita, e trarne le conclusioni per poter andare avanti. Tornando a casa per Natale è una bella favola agrodolce fatta di sogni disillusioni e speranza. I dialoghi ridotti lasciano spazio alle immagini, alcune delle quali molto suggestive, ed una delicata colonna sonora le accompagna senza mai sovrastarle. Dopo Kitchen Stories e Il mondo di Horten, Hamer ci regala un'altra perla, lontana anni luce dai soliti cinepanettoni e dalla corsa ai regali.
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