Regia di Bent Hamer vedi scheda film
Ma chi l'ha detto che a Natale si deve per forza essere buoni, andare a messa giusto una volta l'anno e volersi bene? E se tutte queste azioni o propensioni portassero i nodi al pettine e proprio a Natale si giungesse ad una resa dei conti? Il norvegese Bent Hamer, animato da un sano realismo ed un po' di cinismo, non si perde solo in descrizioni natalizie sdolcinate ma descrive una particolare notte di Natale, in cui tante storie di vita reale e quindi normale si toccano tra loro ed il Natale, momento da molti atteso ma (specialmente da chi è solo) anche temuto, porta le sue conseguenze, non sempre positive. Qualcuno si ritroverà, qualcun'altro giungerà ad uno stop, qualcuno avrà una nuova chance di ricominciare mentre altri si prenderanno una piccola vendetta, saranno dolci bugie ad avvicinare sotto le stelle due cuori, saranno brutte bugie a svelare un tradimento familiare proprio nel luogo e nel momento cardine del Natale. Hamer costruisce un film corale seguendo una regola semplice ed efficace, portare avanti ogni singola storia creando in ogni spezzone una piccola aspettativa che poi viene troncata sul più bello e si passa ad un altra storia. E' davvero semplice ma funziona e permette di trascinare ogni vicenda verso la sua conclusione che come detto non è sempre positiva, ma solo una delle possibili fini. Quello di Hamer è un Natale finalmente svuotato sia da sfrenati consumismi sia da ciechi bigottismi. E' il Natale di esseri umani, perlopiù soli, che cercano di migliorare la propria vita, ma per farlo devono talvolta calpestare quella di altri. L'ambientazione del film poi colora non poco le immagini, passando dalla neve illuminata dai fari stradali di notte alle luci colorate degli alberi di Natale, dalle candele alle finistre peculiari (una volta) proprio del nord Europa ad una aurora boreale mozzafiato, forse unica piccola forzatura della pellicola, ma "in fondo" è Natale, no?
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