Regia di Jeff Tremaine vedi scheda film
Il cocktail di Jackass è più complesso di quanto sembra. Immaginate Wyle E. Coyote che progetta improbabili acrobazie scatologiche con John Waters. La creazione di Knoxville & Co. possiede tutti i crismi di un cinema che corteggia sguaiatamente il grado zero del visibile proprio come il porno e lo snuff (senza contare un certo sadismo redneck...). Lo spettatore è il complice privilegiato. Impossibile quindi vedere Jackass (per giunta in 3D) senza provare imbarazzo e vergogna (per tacere della repulsione). Le strategie di messinscena adottate, poi, sono di una frontalità tale da suscitare il sospetto che per essere così stupidi sia necessario avere un minimo di talento (in cabina di regia siede anche Spike Jonze...). Johnny Knoxville è un genio dell’inutile che si mette in scena con un candore surreale e una ripetitività coatta da macchina celibe. Basti pensare alla gag dell’Invisible Man che pare una trovata da Looney Tunes. E poi: peni volanti, un poo cocktail supreme in chiave bungee jumping (vedere per credere!), ritmi da comiche delle origini, un gusto patafisico dell’assurdo e Will Oldham (!). Infine: è tutto vero o una parodia del vero e se una cosa è vera, è vera anche l’altra? Jackass: radiografia di una civiltà collassata o sopraffina operazione di critica culturale di massa? Ah saperlo...
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