La recensione su Jane Eyre

Quando ci si approccia ad un testo molto famoso, per giunta già portato al cinema, si finisce sempre con lo scontentare qualcuno ed anche questo film non poteva che confermare questa regola anche se non mancano affatto pregi, credo di poter dire, oggettivi.

Jane Eyre (Mia Wasikowska) viene cresciuta in collegio dopo la morte dei genitori e dopo gli scontri con la zia che l’aveva presa in affidamento.

Appena l’età glielo consente se ne va trovando lavoro come istruttrice presso la tenuta di campagna di Edward Rochester (Michael Fassbender), uomo ombroso con un passato nascosto alle spalle.

Col tempo tra i due nascerà un rapporto insospettabile vista la differenza di levatura sociale che li divide, ma gli ostacoli non mancano.

Operazione corretta e tutt’altro che sprovveduta alla quale però manca comunque qualcosa per farsi apprezzare pienamente.

Probabilmente vi è troppa carne al fuoco per racchiuderla con equilibrio in due ore di pellicola (minutaggio comunque congruo alle circostanze), comunque mi è parso che soprattutto la seconda parte accelleri troppo perdendo un po’ la bussola, tagliando fasi che avrebbero potuto essere più stimolanti.

Su tutto comunque rimane uno sfondo curato in maniera più che egregia, scelte di colori e sfondi particolarmente efficaci (sia quando la notte impera, sia quando il giorno si apre) e due attori che nelle loro fasce di età e sesso rappresentano il meglio che c’è su piazza, anche se Fassbender non mi ha impressionato come al suo solito (ma è tutt’altro che scadente).

Per il resto ovviamente la storia presenta intrinsecativamente connotati passionali che non lasciano indifferenti anche se forse non sempre sono trattati e sviluppati al meglio delle loro possibilità, ma scene di forte coinvolgimento ci sono per quanto alcune si potevano rafforzare in maniera maggiore (come avviene per esempio quando verso la fine Jane riceve la visita di John Rivers, ma noi vediamo prima la figura di Edward entrare nella stanza).

Nel complesso rimane un film che non sorprende di certo,ma mi chiedo anche se e come avrebbe potuto farlo, che rilascia piacevoli sensazioni allo sguardo e qualche colpo al cuore.

Si poteva fare forse di meglio, ma quanto si vede non è affatto male.

Più che sufficiente.

Su Cary Fukunaga

Sa offrire scorci molto suggestivi, ma non convince sempre fino in fondo.
In ogni caso dimostra di possedere più di un attributo, soprattutto quando si tratta di valorizzare il contorno.

Su Mia Wasikowska

Sempre più brava, sa variare e riesce spesso e volentieri ad essere molto credibile oltre che tremendamente partecipe a tutte le dinamiche del suo personaggio.
Qui trova pane per i suoi denti ... brava.

Su Michael Fassbender

L'attore del momento.
Ha fatto di meglio e forse anche per questo paga un pò pegno con un personaggio un pò troppo rigido.
Discreto.

Su Jamie Bell

Ha almeno una scena a disposizione molto bella.
Nel complesso è relegato in seconda fascia e non brilla più di tanto.
Sufficiente.

Su Imogen Poots

Per lei parte completamente irrilevante.

Su Judi Dench

Niente di eclantante (non è certo un film consigliato per poterla apprezzare in tutta la sua bravura), lo spazio a sua disposizione non è tanto, ma di certo non sfigura.

Su Sally Hawkins

Parte decisamente risicata.
Ingiudicabile.

Su Valentina Cervi

Piccola partecipazione, ma non irrilevante.