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I BLUES, cronache del sentimento politico

Regia di Anna Lajolo, Guido Lombardi vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su I BLUES, cronache del sentimento politico

di tafo
6 stelle

Questo non è un film. Questo non è un film ma è un disco di musica progressive. L'unico paragone possibile è quello con la musica in voga in quegli anni (prima metà dei settanta) facendone una antologia ideale. Si comincia infatti con i Soft Machine che jazzano su effetti psichedelici. Si continua nel segno degli esempi più negativi e noiosi del genere, con la parte del filmino pesante quanto un disco dal vivo di ELP ( Emerson, Lake e Palmer ).
Si finisce con il più grande gruppo italiano di sempre, gli AREA che parlano di rivoluzione (e gioa ) legando la resistenza al 68, i movimenti contestatori alla lotta contro il fascismo. L'unico motivo per apprezzare la parte centrale sta nel dare una possibilità a quelli,che come me, approfittano delle feste in famiglia per girare dei filmini con le digitali.
Si comincia parlando del problema agricolo di allora che è anche quello di oggi: il deprezzamento dei prodotti agricoli occidentali a favore dei pochi ricchi agricoltori dei paesi poveri.
Si finisce parlando del Cile e del Vietnam, si traccia una linea tra i partigiani che vinsero la battaglia contro il fascismo,  e il nuovo fascismo ( DC, Vaticano, poteri forti ) contro cui lottano i giovani del tempo.la linea di continuità tra fascismo e poteri post-fascisti è vera, sul parallelo tra resistenti e movimento contestatore non sono d'accordo. Pasolini aveva ragione nel vedere in questi ultimi la futura classe dirigente. Non me la sento di legare la migliore generazione del nostro paese con i reduci degli anni di piombo.

Sulla colonna sonora

coltrane , creedence clearwalter revival, blues,  e che vuoi di più?

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