Regia di Roselyne Bosch vedi scheda film
"Vento di primavera" costituisce l'apporto di Roselyne Bosch al filone cinematografico sugli orrori della deportazione durante il secondo conflitto mondiale. Indispensabile e fondamentale nell'ottica della presa di coscienza e del non dimenticare (mai), decisamente meno importante per quanto concerne la materia prettamente filmica, il film della regista francese mette in scena un altro pezzo di storia di cui non andare fieri ovvero il rastrellamento del quartiere di Montmartre e l'inumana detenzione di centinaia di famiglie ebree in campi di transito francesi, prima di essere definitivamente trasferiti in quelli di concentramento tedeschi. Una vicenda di corale disperazione in cui i ruoli chiave sono affidati ai bambini ed al personale medico che tenterà di lenire le indicibili sofferenze della ghettizzazione prima e dell'annientamento della dignità poi. Tolte le suggestive sequenze di massa del Velodromo D'Inverno, il lungometraggio della Bosch si uniforma, per messa in scena e sviluppo, ai tantissimi predecessori trattanti lo stesso argomento mantenendo di conseguenza un inevitabile impatto emotivo sullo spettatore. Buona la prova del cast che, nonostante un Jean Reno meno efficace del solito, annovera interpretazioni molto intense come quelle di Mélanie Laurent e Gad Elmaleh.
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