Regia di Angelos Frantzis vedi scheda film
Mesa sto dasos è, in un certo qual modo, un necessario e fondativo lavoro tremolante, sensoriale, irrequieto ed impreciso. L'impossibile e imperfetto incontro/scontro tra la potenza atavica di Antichrist e lo stile cinematografico di Philippe Grandrieux.
Liberazioni carnali nello spazio archetipale: Uomo e Natura in simbiosi, si penetrano e si fondono, e tutto brucia: passioni e lamiere. Per chi scrive, tutto ciò descritto nelle righe precedenti viene raffigurato dall'emblematica e catartica sequenza in cui i protagonisti del film si ritrovano coinvolti nell'esplosione mortale di un'auto, nella quale i suddetti ragazzi stanno al suo interno; la sopracitata scena sta a rappresentare l'impossibilità di una vita al di fuori di quella dimensione incontaminata, nella quale i personaggi si muovono liberamente per quasi tutta la durata della pellicola, in cui solo là dentro è possibile l'equilibrio, nonché la realizzazione del desiderio puerile, primigenio, incorrotto.
Mesa sto dasos è un'opera che turba e destabilizza, nonché deforma la percezione spettatoriale, attraverso una sorta di terrorismo voyeuristico, quindi, paradossalmente, risulta (anche) un film formativo.
"Un film per bambini che, purtroppo, può essere visto soltanto da adulti", come dichiara il regista greco Angelo Frantzis.
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