Regia di James Gunn vedi scheda film
ci sono momenti nella vita di una persona che segnano punti decisivi... qualcosa dentro quella persona succede e non si è più la colui che si è stati fino a quel momento particolare. e frank darbo un giorno completamente distrutto dagli eventi, viene rapito nella propria casa da tentacoli che escono dalle pareti, gli viene aperta la calotta cranica e dio gli tocca il cervello con un dito...........(frinire dei grilli).... frank è convinto che dio lo abbia scelto e lo scrive a chiare lettere nella propria stanza da letto. comincia a frequentare il negozio di fumetti della zona perchè vuole saperne di più sui super eroi divini, come il santo vendicatore che vede nella televisione e che insegna a come comportarsi civilmente, per stare in mezzo agli altri. vuole azzittire il crimine e possibilmente riprendersi la moglie scappata con il proprietario di un night club, ricaduta nella spirale della droga e dell'alcol. frank desidera profondamente raddrizzare i torti, sistemare le cose con quegli stronzi che fanno i prepotenti, con gli spacciatori e le merde che molestano i bambini... ficcare in quella testa bacata che se c'è una fila, questa va rispettata. frank è un profondamente segnato dagli eventi. non ha stima di sè e crede che trasformandosi in un uomo travestito con una tuta rossa, le cose si sistemino. il risultato è che viene additato come un dissennato che va in giro a colpire la gente con una pesante chiave inglese. e se in seguito i tg cominciano a punteggiare le "I" e spiegano che molte delle vittime sono criminali a piede libero, frank e libby che diventa "saettina" sua spalla nella lotta ai malviventi, prendono anche delle sonore cantonate. il film di gunn è l'isteria che si approppria di persone bisognose di aiuto e che non sanno come trovarlo. il super eroe dentro di noi che vorrebbe cacciare il cellulare in gola al cafoncello di turno che chiacchiera allegramente al cinema o perchè no! farla pagare al politico che ri-predica bene sapendo di ri-razzolare male allegramente in culo al popolo che lo vede berciare dinnanzi i teleschermi nel film di gunn prende le sembianze di un oggettino antiquato, economico e impolverato, supercolorato che ti fa venire la malinconia tutte le volte che lo vedi. la forza che "un frank" riesce a trovare per andarsi a riprendere la moglie nelle mani di un trafficante di droga è pari a quella di una madre che riesce a sollevare la macchina sotto cui è imprigionata la propria creatura. forza disumana nel momento del pericolo. non si riesce a ridere di questo raffazzonato super-eroe che più di una volta rischia di morire quasi senza nemmeno accorgersene. la disperazione e la tristezza sono i tratti distintivi di questo uomo qualunque che nessuno mai ha guardato e che sarah invece ha voluto sposare e amare(per un pò)per provare ad uscire definitivamente dalle sue dipendenze. i corpi esplosi, slabbrati, perforati, investiti, sparati, sono fuochi d'artificio splatter poetici(e filmici)di un mondo reale in cui la gente muore. e se frank escogita il trucco, ben più complessa invece è la trasformazione di libby. non per niente il suo personaggio lascia il segno e ellen page è bravissima nell'impersonarlo. insomma uno di quei film che si guardano pensando di vedere una cosa e oltre a quella ne trovi sorprendentemente altre. un compri uno-vedi tot. gunn è bravo da regista e da sceneggiatura a tenere il tono sempre teso nel mondo sospeso di frank. gli attori lo ripagano con interpretazioni tra il caciarone e il serio in una commistione stramba e pregevole, in cui la commedia nel cui si può incasellare il film si trasforma spesso in un dramma super gore e super splatter. bello rivedere quella meraviglia di liv tyler.
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