Regia di Bernard Rose vedi scheda film
Biopic che si ispira all'autobiografia di "Howard Marks" famoso narcotrafficante della Gran Bretagna negli anni ottanta. Senza infamia e senza lode.
Biopic, tratto dall’omonima autobiografia pubblicata nel 1997 da Howard Marks, il trafficante di cannabis e hashish più ricercato nel Regno Unito, “Mr. Nice”, racconta la sua vita attraverso una voce fuori campo, un personale monologo interiore che accompagna le scene del film. Marks nasce in Galles nel 1945 è un brillante studente universitario, nella facoltà di Fisica, ad Oxford durante un dottorato in filosofia, una sera, una bella ragazza straniera, Ilze Kadegis, s’intrufola nella sua stanza, cercando un passaggio segreto. Attraverso di esso i due pervengono in un locale in disuso dell’istituto, in cui degli studenti sono intenti alla loro attività di spaccio. Marks avvia una relazione con Kadegis e conosce Graham Plinson, il maggiore trafficante dell’università, che lo introduce all’uso prima e poi al commercio della cannabis. Quando Plinson comincia a trafficare anche LSD, e Joshua Macmillan, amico di Marks, muore di overdose, decide di smettere con la droga, almeno quella pesante. Sposa Kadegis e decide di proseguire la sua carriera universitaria, comincia a insegnare, ma il lavoro è noioso e in più il matrimonio ain crisi, Ilze s’innamora di un altro e le vicissitudini dell’amico Plinson lo riportano quasi casualmente nel mondo del narcotraffico. Cosi comincia la sua avventura, Da qui in poi l’escalation è inarrestabile: Howard Marks si arricchisce velocemente, maneggia e ricicla enormi quantità di denaro, diventa uno dei maggiori narcotrafficanti al mondo, incontra e fa affari con terroristi, sceicchi arabi, narcotrafficanti pakistani, esponenti della mafia, diventa perfino per un certo periodo, informatore per la CIA e il MI6, escogita l’idea di usare le attrezzature delle band rock in tour per contrabbandare la sua merce in giro per il mondo, per via aerea e via mare.Nice era il preferito tra i quarantatré alias con cui Howard Marks fa perdere le sue tracce, durante gli anni del suo impero che, attraverso venticinque società di copertura e ottantanove diversi numeri telefonici, gli consente di gestire traffici di marijuana in tutto il pianeta, peraltro anche la sua vita sentimentale si assesta con Judi, con la quale si risposa e ha 4 figli. Mr. Nice racconta l'ascesa e il declino di uno spacciatore particolare, passato dai modesti onori della vita accademica, sostanzialmente ordinaria e tediosa, alla vita di avventuriero, che gli procura lauti guadagni, tanto alcol e sesso, ville hollywoodiane piscina e quant’altro, grazie allo smercio di marijuana. Soltanto una maxi operazione della DEA, nel 1988, riesce a fermarlo, per condannarlo a 25 anni di carcere, dei quali Marks ne sconta solo 7.Muore da uomo libero nel 2016, per un male incurabile, soddisfatto per aver vissuto un’esistenza piena e movimentata. Il film di Bernard Rose pur connotato da una certa vivacità, rientra comunque nel novero delle biografie più classiche, la ricostruzione dell'epoca, è minuziosa in virtù di una notevole perizia scenografica, riportando fedelmente tutte le “icone” del periodo, come le cabine telefoniche con telefono a gettoni, i proiettori super 8, il look con i capelli lunghi le basette e le camicie con i baveri ampi. La sceneggiatura, ben calibrata è funzionale alle buone prove dei due interpreti, tuttavia nel complesso la regia è priva di slanci e lo script annacquato con stereotipi e lungaggini. Il filmsi inserisce scolasticamente nella fitta schiera di biopic dedicati ai narcotrafficanti, senza riuscire a emergere
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