Regia di Raoul Ruiz vedi scheda film
Un'opera d'arte che mette in scena il tempo, attraversandolo, ricomponendolo all'interno di una fitta rete di rimandi, di storie e di memorie interne alla Storia.
Un lavoro di script, di profilmico, di direzione degli attori sempre fluido, magmatico.
Ogni inqudratura è ritmata da uno scopo singificante pittorico ed emozionale. Ruiz interpella e interpreta l'emozione dello spettatore attraverso quadri in movimento di folgorante ascensione mimetica, lavora sulle storie con piglio mai calligrafico, s'insinua nelle vie recondite di una Storia sommersa di intrighi e menzogne, spengendo sempre la fiamma del mélo (quindi non fa mai soap televisiva), accendendo sempre la fiamma del ricordo nel gelo più intimo dei raccordi emotivi trasparenti, tra sguardi che si cercano, trovandosi sempre negli snodi più imprecisati della frattura tra passato, presente e futuro.
Ruiz inganna, ammalia, compone una maestosa Recherce, in un'opera di certo superiore al suo precedente Il Tempo ritrovato.
Questo è un capolavoro. La vergogna italiana della mancata distribuzione dà da pensare sullo mancanza di lungimiranza dei nostri esercenti.
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