Regia di Josh Appignanesi vedi scheda film
Un pachistano musulmano trapiantato in Inghilterra sin dalla nascita, scopre per caso di essere stato ripudiato da genitori ebraici e adottato da una famiglia di sciti. Seguirà crisi mistica e personale, anche perché il figlio è innamorato di una ragazza che ha come patrigno proprio un fondamentalista islamico.
L'idea di fondo è arguta ma la satira su temi complessi e delicati, quali la fede e le tradizioni religiose, risulta piuttosto fiacca anche a causa di un umorismo debole (o forse troppo britannico?) tutto affidato alla fisicità del protagonista, Omid Djalili cabarettista e caratterista noto al pubblico anglosassone, da noi praticamente sconosciuto.
Lo affianca comunque un buon Richard Schiff, con cui nascono i duetti migliori.
Il finale, pur regalando un piccolo colpo di scena, è abbastanza prevedibile e frettoloso, peccato perché le idee da sfruttare non mancavano di certo.
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