Regia di Josh Appignanesi vedi scheda film
mahmoud, musulmano che non osserva strettamente, sgomberando la casa della madre, da poco venuta a mancare, viene a scoprire così per caso, che è stato adottato. quello che poteva sembrare il solito titoletto italiota appiccicato perchè tradurre paro-paro l'originale sembra sempre così banale, invece non ci fa mala figura. in un'inghilterra multi-etnica, difensore delle differenze di qualsiasi persona che desidera poter essere se stesso liberamenter, lontano dal paese d'origine che magari lo opprime, lo reprime o lo perseguita, un musulmano scopre che i genitori biologici erano ebrei. difensore di una moderazione che renda tollerabile la presenza dei musulmani in terra straniera, anche di quelli con zainetto in metropolitana(come da una delle innumerevoli e fulminanti battute), mahmoud si ritrova a fare i conti con le proprie origine ebraiche e anche con un futuro suocero integralista islamico che tollera le moderazione affinchè abbiano un limite. nella sua spasmodica ricerca del padre prima e in un incontro con lui nell'ospizio in cui è curato per una malattia terminale poi, regista e sceneggiatore riescono a costruire una divertente commedia degli equivoci scevra da buonismi e correttezze politiche. lo scontro di mahmoud con il tassista lenny che diventerà entro breve un magnifico incontro, crea degli incredibile duetti comici a base di battute violentemente dal gusto yiddish. in uno dei primissimi scontri si va a cadere sull'ovvio conflitto israel-palestinese e lenny dice a mahmoud che gli ebrei di israele non sono veri ebrei perchè aggressivi e guerraffondai, non si struggono come gli altri ebrei nell'angoscia e nella colpa. quando mahmpuo si reca nell'ufficio per sapere chi sono i propri genitori, si approfitta di una impiegata diversamente abile per strattonarla e carpirle i documenti. senonchè quando arriva la sicurezza e mahmoud viene accompagnato fuori dall'edificio apostrofa la situazione con: "ho scoperto di essere ebreo da 30 secondi e già arriva un uomo in uniforme a portarmi via". il film è per buona parte su questi toni, soprattutto nei duetti con lenny. nella seconda parte quando, dopo i casini scoppiati con la sua confessione di essere arabo, si cerca di rimettere tutto a posto, il film diventa più convenzionale e il lieto fine corregge un pò il tiro. nonostante questo il film merita di essere visto, ingiustamente inedito nelle nostre sale, con la speranza che abbia più fortuna sulla rete televisiva, per ora nei canali sky. peccato che non siano disponibili i sottotitoli. attori ottimamente in parte soprattutto omid djalili e l'eterno caratterista richard schiff qui finalmente in un ruolo che sprema il suo talento comico.
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