Regia di Alessandro Piva vedi scheda film
Un pusher (Mazzotta) e sua madre (Fiorentini) vengono uccisi nel loro appartamento, nella periferia romana. Il commissario Silvestri (Gioè) e il suo vice (Sassanelli) indagano su una guerra tra malavita campana e un nuovo gruppo di africani per accaparrarsi il mercato della droga. La trama di Henry, termine in codice per eroina, è tutta qui. Il salernitano naturalizzato barese Alessandro Piva, tornato al lungometraggio dopo anni di assenza (l'ultimo suo film era stato Mio cognato), si propone come un Tarantino de noantri bissando quel capolavoro di genialità ritrattistica che era stato Lacapagira e firmando un poliziottesco che rievoca l'essenzialità e la brutalità del cinema che fu di Fernando Di Leo, Umberto Lenzi e Lucio Fulci, aggiungendovi una caratterizzazione impressionante e carica di sfumature a ogni personaggio. Ma a destare sorpresa è soprattutto lo straordinario livello recitativo dell'intero cast, nel quale spicca un Pietro De Silva in stato di grazia.
Premio del pubblico come miglior film al 28. Torino film festival (2010).
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