Regia di Rob Marshall vedi scheda film
Quarta ed onestamente inutile avventura del simpatico Capitan Jack Sparrow, questa volta alle prese con la fonte dell'eterna giovinezza ed un circondario di personaggi vecchi e nuovi che poco aggiungono di significativo alla saga già composta dai tre capitoli precedenti. Il difetto più consistente di questo "Oltre i confini del mare" è, infatti, proprio quello di aver definitivamente esaurito la vena creativa e di voler abbindolare il proprio spettatore con una fatomatica aria di rinnovamento che invece latita e comunque non convince. Sì, Johnny Depp continua ad essere bravo e divertente, si può dire che l'intera operazione "Pirati dei Caraibi" poggi quasi esclusivamente sulle sue spalle ma il rischio di sfociare nel risaputo aumenta di film in film e qui siamo decisamente ad un passo dal tracollo. Le battute iniziano ad essere prevedibili così come non lasciano più il segno i vezzi d'espressione e costume che hanno consacrato il personaggio. Sicuramente, nelle oltre due ore di durata, un paio di colpi vanno anche a segno ma è un po' pochino considerato soprattutto il fatto che la nuova avventura difetta in termini di ritmo ed originalità. Rob Marshal, arrivato in regia al posto del veterano Gore Verbinski, è alla sua prima esperienza in campo avventuroso e, nonostante un talento naturale per le coreografie corali (buone le sequenze dell'evasione e del primo incontro/scontro con Angelica), sembra non avere il polso né l'esperienza necessaria per gestire armonicamente fra di loro le varie componenti di azione, commedia, dramma e romanticismo. Per il resto, le ambientazioni funzionano ancora nonostante siano già viste, Hans Zimmer "picchia" come un ferraio con i suoi temi riconoscibili in colonna sonora, le sirene lasciano il tempo che trovano, Penelope Cruz non vale il cambio con Keira Knightley e Ian McShane non vale un tentacolo di Bill Nighy. Rimane il mestiere di Geoffrey Rush, una discreta new entry con lo Scrum di Stephen Graham ed uno scambio fulminante Jack/Johnny e papà Keith Richards : " Sei mai stato alla fonte dell'eterna giovinezza? La mia ti sembra la faccia di uno che ci è stato? Dipende dalla luce...".
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