Regia di Eran Riklis vedi scheda film
Non convince fino in fondo questa pellicola di Eran Riklis, in questo caso decisamente lontano dalle sue prove più interessanti, ovvero “Il giardino dei limoni” e “La sposa siriana”, sarà che queste erano strettamente, ed esclusivamente, legate alla sua terra.
Infatti la costruzione appare un po’ confusa con alcune istantanee anche molto riuscite, ma anche momenti di improvvisa apatia e cambi di direzione non proprio funzionali alla causa.
Il responsabile delle risorse umane (Mark Ivanir) di un’importante industria israeliana che produce pane finisce in un brutto guaio quando una sua dipendente muore e nessuno in azienda si accorge della sua assenza per giorni e giorni.
Per mostrare che anche l’azienda ha umanità decide di accompagnare la salma della vittima in Romania, il paese natale della donna, ma il viaggio sarà passo dopo passo sempre più angusto e la burocrazia lo porterà sempre più lontano da quello che doveva essere un rapido viaggio.
Il film non parte male, con un inizio vagamente avvolto dal mistero, con un rapporto passionale nell’ombra, una morte terribile e senza nessuno che la pianga, ma ben presto la storia si incanala in un più rassicurante e scompaginato road movie in terre lontane ed il percorso (tortuoso) del protagonista diviene magari più simpatico e folkloristico, ma anche meno pregnante ed interessante.
Certo la vicenda questa è, tratta da un romanzo omonimo, ma per quanto si vede rimane un’opera scostante, divisa abbastanza visibilmente in due parti consequenziali, ma anche distinte, e pure all’interno di quest’ultime vi sono alcuni alti e bassi, quest’ultimi presenti soprattutto nella seconda parte.
Peccato perché quell’avvio stuzzica parecchio e fa pensare a tante possibili soluzioni intriganti, ma poi, a parte un po’ di simpatia e un pizzico di velato sentimento, rimane un po’ poco da portarsi con se dopo la fine visione.
Insomma un mezzo passo falso per il bravo regista, una trasferta non proprio fortunata che lo ha portato lontano dalle storie della sua terra che in precedenza era riuscito a raccontare assai meglio.
Incostante.
Parte molto bene, ma più si allontana dalla sua terra, più perde colpi.
Discontinuo.
Protagonista assoluto della scena ed il fardello non gli pesa affatto, anzi rimane un valore aggiunto al film.
Più che discreto.
Pienamente sufficiente.
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