Regia di Michael Lindsay-Hogg vedi scheda film
"Let it be" diretto nel 1970 da Michael Lindsay-Hogg,
devo dire che non mi è dispiaciuto.
Questo è il documentario sui 4 di Liverpool,i Beatles,
che vengono mostrati sia durante delle sessioni di prova
sia durante alcuni turni di registrazione.
Si conclude con il celebre concerto improvvisato sul tetto
della storico Apple studio, a Londra.
Il Documentario è prodotto dalla Unidet Artist e la Apple Film,
e l'obbiettivo era assistere alle prove dei Beatles,
che già erano entrati nella storia, ed era il 1969,
un Anno prima dello scioglimento dello storico gruppo.
Ma penso che nemmeno loro ci pensavano alla cosa,
anche se eravamo agli sgoccioli e a tratti si vede.
Scrivo così perché si vede l'affiatamento,
anche se quello che salta all'occhio e che
pare (poi probabilmente non era sempre così),
il motore del complesso figurava Paul Mccartney,
perché si vede che da le direttive e poche volte
si propone Jhon Lennon, che appare defilato,
vicino a Yoko Ono.
Addirittura si vedono che i due ballano
dentro la sala prove.
Poi non si vede solo Yoko Ono alle prove,
ma anche la figlia di Paul, e in queste sessioni
di prove suonano classiche del Rock e non solo,
probabilmente solo per divertirsi.
Ma questo Film è rimasto anche nella storia per
il loro ultimo concerto sul tetto, dove il complesso,
non le faceva più dal 1965 e allora cominciano
a suonare, dove Paul e John si scambiano occhiate
sorridendo, e la band trasmette magia.
E a Londra si vedono reazioni della gente,
in quella città di fine anni '60, e subito dopo
quella della polizia che richiamava la Apple,
per disturbo alla quiete pubblica.
In conclusione un buon documentario,
dove ci fa vedere quando i Beatles,
lavoravano in sessione a creare quella
che era magia irripetibile, anche se quello
esce di più è Paul, è sembra che "Lei it Be",
è soprattutto una sua creatura, però bisogna
dire che le decisioni erano prese insieme,
e non credo che in passato è andata sempre
così.
Comunque quello che si avverte di un gruppo
magico, che nessuno arriverà ai loro livelli,
come innovatori della musica e irripetibili come
tipo di successo, e bisogna solo ringraziarli
per quello che ci hanno lasciato.
Il mio voto: 7.
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