Regia di Kenneth Branagh vedi scheda film
Le atmosfere de Il Signore degli Anelli e la drammaticità delle tragedie shakespeariane.
Le atmosfere de Il Signore degli Anelli e la drammaticità delle tragedie shakespeariane: d'altronde, il regista è Kenneth Branagh, chiamato dalla Marvel a dirigere il passaggio del dio nordico Thor dal fumetto di Stan Lee e Larry Lieber ispirato alle leggende popolari scandinave ad un film sceneggiato da Don Payne, Ashley Miller e Zach Stentz (da un soggetto di J. Michael Straczynski e Mark Protosevich). La scena è immediatamente riempita da tesissimi confronti psicologici: quello fra Thor (l'erculeo Chris Hemsworth) e il mite padre Odino (un Anthony Hopkins con occhio bendato e barba bianca) è il disaccordo fra un erede al trono portato a decidere con impulsività battagliera e un sovrano ponderato che governa con diplomazia, mentre il rancore covato da Loki (Tom Hiddleston) verso il fratellastro è dettato dall'istintiva ma sbagliata preferenza paterna per il figlio naturale a discapito di quello adottivo. La pellicola è marcata, però, da più di un problema: se Loki è quasi quasi più simpatico del vanitoso protagonista, Branagh è a disagio con l'effettistica (che in certi casi accattiva, in altri emana l'odore del kitsch) e transita sgraziatamente dagli epici scontri familiari di Asgard a gag sulla Terra rinunciabili e importune (la sequenza col martello di Thor trattato come fosse la spada di Artù, con cameo di Stan Lee) che sgretolano il pathos accumulatosi.
Musica composta da Patrick Doyle.
Film DISCRETO — Voto: 6
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