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Thor

Regia di Kenneth Branagh vedi scheda film

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La recensione su Thor

di FilmTv Rivista
8 stelle

Intriso di fantasy, fantascienza e supereroismo e diviso tra la divina Asgard e il mondo, Thor era forse il personaggio Marvel più difficile da portare su grande schermo. Branagh immagina un regno degli dei simile a un titanico organo, sia magico sia avveniristico, dunque in linea con lo spirito kirbyano, e vi inscena una partitura shakespeariana: Thor eccede in arroganza, Odino in saggezza e astuzia e Loki in umanità, tragico e dilaniato da un retaggio meno che divino. Sulla Terra intanto si riparte dal finale di Iron Man 2, ossia dal martello Mjolnir caduto nel bel mezzo del deserto e studiato dagli agenti dello Shield. Le tempeste che squarciano il cielo del New Mexico sono oggetto di ricerca anche per la scienziata Jane Foster e i suoi colleghi. Saranno loro a trovare il Dio del Tuono, esiliato sul nostro mondo per apprendere l’umiltà. Il cast è impressionante, forse pure troppo: se Hopkins, Portman e Skarsgård hanno un ruolo dignitoso, tocca poco più di un cameo a Rene Russo, assente regina, a Ray Stevenson, spalla comica, e soprattutto al giapponese Tadanobu Asano, il silenzioso Hogun. Va un po’ meglio alla bella Kat Dennings, che storpia divertita il nome di Mjolnir, a Idris Elba, carismatico guardiano del ponte dell’arcobaleno, e a Jeremy Renner, misterioso e letale Occhio di Falco per cui Thor è solo un antipasto in attesa dei Vendicatori del 2012. Nonostante tutti questi volti più e meno noti, non sfigurano i pressoché esordienti protagonisti: l’imponente Hemsworth ha voce profonda e Hiddleston è un Loki sinistro ma non gigione. Tra tanti personaggi e rivolgimenti, le due ore di durata erano necessarie e, pur se non tutto fila spedito, i momenti di grande spettacolo ripagano le attese. Desta qualche perplessità, ma in fondo è poca cosa, la visione del fumetto americano di Branagh, che ritiene malamente di dover inclinare l’inquadratura per richiamare l’immaginario dei comics. Infine non perdete la scena dopo i titoli di coda: i Vendicatori sono sempre più vicini.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 17 del 2011

Autore: Andrea Fornasiero

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