Regia di Kenneth Branagh vedi scheda film
Come volevasi dimostrare, la visione di “Thor” ha suscitato grande entusiasmo presso i miei figli e gli altri ragazzini presenti ieri in sala: tanto che a fine proiezione, si sono levati persino timidi ma convinti applausi. E quando sono contenti loro, personalmente sono già a posto. Questa ennesima trasposizione Marvel, vera macchina per fare soldi, molto fedele nel suo lato fiabesco, quando narra le vicende su Asgard, meno su quello terreno (a differenza che nel fumentto il “Dio del Tuono” non perde la sua forza ed il suo aspetto, il suo “essere Vichingo”, anzi, tutt’altro: ma perchè ha la barba?) non delude in effetti le attese degli appassionati del genere. (Gli altri, specie coloro che non hanno mai letto un fumetto della Marvel o che comunque mal digeriscono le avventure di supereroi e simili, se ne stiano comodomente a casa o facciano serenamente altro, nessun film (o regista) è indispensabile, tanto meno questo: a meno di non essere autolesionisti e/o nel trovare poi godimento a parlare male del film, su un qualsiasi sito di recensioni cinematografiche, Film Tv incluso: per costoro, sarebbe decisamente utile tra l’altro un ripasso, quanto meno veloce, della splendida e acuta “lezione” data dalla Pixar a tutti i “critici”, professionisti e non, in “Ratatuille”.) A funzionare sono tanto le scene in quel di Asgard, grazie alle sue indovinate cupe scenografie ed ambientazioni (Regno dei giganti di ghiaccio comprese) e alla presenza regale di Odino/Hopkins, a cui il regista Kenneth Banagh, al contrario di quanto sarebbe accaduto nel consueto blockbuster made in Hollywood, regala per nostra fortuna più di una scena, giustificandone così, per una volta, la sua carismatica presenza: che le sequenze sulla terra, più di una volta intrise, inaspettatamente, del giusto humour. Convincente anche il taglio fumettistico dato dal regista alle varie scene terrene, con visioni oblique di bell’effetto ed i vari riferimenti e collegamenti al mondo Marvel (tanto ad Iron Man che al prossimo imminente Capitan America). Meno apprezzabile il soggetto, semplice per non dire esile:ma si tratta in fondo di un prologo, è bene ricordarlo. Come anche le battaglie, più confuse che avvincenti quelle su Asgard e troppo veloci per riuscire veramente ad emozionare quelle sulla Terra. Sono poi francamente solo fisicamente in parte i due antagonisti, con il fratellastro Loki comunque ad avere la meglio, mentre gli altri comprimari, bellissima Natalie Portman compresa, sono solo figurine o poco più. Ma poco (o molto?) importa. Su tutto e tutti svetta, manco a dirlo, “Mjollnir” il mitico martello di Thor, capace con tuoni e fulmini, di colpire il nemico con potenza inaudita, per poi tornare magicamente tra le mani del suo padrone, l’unico in grado di maneggiarlo. Così, alla fine, è soprattutto “Mjollnir” che non si vede l’ora di vedere nuovamente in azione, nel prossimo “I Vendicatori”. PS: Piccola scena aggiuntiva alla fine dei titoli di coda. Voto: 7 Voto dei figli, sempre più generosi, 8,5 per “il grande” e 9+ per “il piccolo”: più ponderati di così !!
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