Regia di Tetsuya Nakashima vedi scheda film
Ho letto un paio di recensioni negative in quanto sembra che questo film racconti una semplice storia di vendetta aggiungendoci dei tratti estremi che dei ragazzini di 12-13 anni non potrebbero mai compiere... Ma scusate, chi siamo per dire se un bambino è capace o no di fare quelle cose? Il film mette in scena le profondità psicologiche dei ragazzini, facendoci capire il perché di quei comportamenti, maltrattati, spesso abbandonati e malcresciuti da genitori poco presenti o che hanno innestato dei pensieri sbagliati nella mente dei loro figli. Forse non ci rendiamo conto di quanto è labile la mente di un bambino, spesso non capisce dove sta il confine tra giusto e sbagliato e commette degli atti di cui non si rende nemmeno conto.
Per quanto riguarda la narrazione secondo me è stata fatta in modo impeccabile ed in un modo che raramente si vede nei film: la storia infatti si sviluppa come un puzzle, mano a mano che procediamo con la visione e arriviamo a conoscere le confessioni dei personaggi aggiungiamo dei tasselli al puzzle, arrivando alla fine in cui abbiamo il quadro completo della situazione. Ci sono colpi di scena uno dopo l'altro e infatti raccontare la trama non è poi così facile, infatti basta dare un indizio di troppo e la storia viene rivelata, e proprio per questo adoro questo film, mi sono trovato di fronte a qualcosa di veramente DIVERSO. Ma attenzione, non solo una storia di vendetta: da questo film, come molti altri del cinema giapponese, entriamo a far parte del mondo nipponico, scopriamo alcune leggi del loro codice penale, alcune usanze particolari e soprattutto il rapporto tra studente ed insegnante, completamente diverso da quello a cui siamo abituati a pensare. Il tutto perfettamente bilanciato ha dato come risultato un film che non ci si può perdere, oltre al fatto che la regia e la fotografia sono veramente immense.
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