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Confessions

Regia di Tetsuya Nakashima vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Confessions

di alan smithee
8 stelle

Confessions e' lo straordinario originale e disturbante film del giapponese Nakashima che racchiude in forma appunto di confessione le storie di due professori e due ragazzi in particolare, tutti e quattro in modo diverso vittime e carnefici di una serie di crimini spesso gravissimi che nascono dal disagio e dalla volonta' di emergere e farsi apprezzare e distinguere da parte degli alunni di una disinvolta ma anche problematica classe di prima superiore. La prima confessione e' quella, drammatica e sofferta, che una professoressa, il giorno della fine del primo trimestre, confida senza remore alla sua classe, rivelando loro che ha le prove che due di loro sono i veri responsabili della morte (per annegamento) della figlioletta. La sua vendetta sembrera', almeno in un primo momento, ancora piu' atroce del terribile atto di cui e' stata vittima la figlia. Poi la vicenda si sposta durante il trimestre seguente, con la sopraggiunta di un giovane ingenuo professore volenteroso, che si occupa sino all'ossessione di riportare in classe un alunno disagiato (sara' uno dei due assassini, si scoprira' quasi subito) che vive rinchiuso in camera, consumato dall'ira e dal rimorso, tra le sofferenze di una madre che non capisce ma non si rassegna. Poi l'analisi si sposta sull'altro assassino, quello che ha progetato tutto il piano, ma non ha saputo portare materialmente a termine il progetto; un figlio rinnegato di una scienziata che, delusa dalle iniziali capacita' intellettive del bambino, a suo giudizio ben al di sotto delle aspettative, lo abbandona al padre sciocco per ritornare alla ricerca scientifica. Il rimorso per il ripudio portato avanti dalla celebre madre e' certo la chiave scatenante del rancore e della vendetta che si concentra, senza un vero motivo se non un istinto di cattiveria pura, sulla figlioletta innocente dell'insegnate di cui sopra, fino alla tragedia dello stordimento con la scossa e l'annegamento conseguente nella piscina adiacente alla scuola.
Infine l'ultima confessione riguarda il materiale assassino della piccola, il ragazzo ora selvaggio e disadattato che, soggiogato dalla lucida follia dell'altro, e' il vero artefice materiale dell' annegamento della bambina e per questo irrimediabilmente compromesso nella psiche e nel comportamento.
Il film e' anche piu' intricato di come ho cercato di raccontarlo, teso ed inquietante come un thriller, solcato da eleganti inquadrature di cieli al tramonto, giochi d'acqua e di pioggia al ralenty di sicuro effetto, ammaliato da riprese ipnotizzanti di oggetti che, scagliati via con ira, si frantumano in miriadi di particelle impazzite, folli come le menti di questi giovani che, tutti belli e sicuri di se', mostrano invece un desolante vuoto che li anima e uno spirito di branco che li porta ad azioni efferate che non tutti singolarmente saprebbero e vorrebbero commettere da soli.
Ringrazio il caro amico Simon Cruz per avermi segnalato e consigliato questo notevole film durante i brevi intervalli delle nostre fantastiche ed intense recenti giornate festivaliere torinesi. 

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