Regia di Christopher Smith vedi scheda film
Nel periodo più buio del Medioevo (1348) la Chiesa - allo scopo di allontanare ogni sospetto da Dio (e da se stessa)- cerca il capro espiatorio cui accollare la responsabilità d’un terribile implacabile flagello (la peste).
In quello stesso periodo, un’antitetica autorità religiosa si appresta – servendosi degli stessi metodi dei suoi accusatori - a respingere ogni addebito contestatogli.
Per chi sta nel mezzo (il popolo tutto), conteso d’ambo le parti, non c’è speranza (d’una vita pacifica). L’(inevitabile) fideistica opzione per l’una o l’altra dottrina non tollera tentennamenti (e comunque impone una coerenza di vita che, all’occorrenza, si paga a caro prezzo). Chi si arrende, sopraffatto dall’indecisione e dal rimorso, è condannato (lui e chiunque vi abbia a che fare) ad un atroce inferno terreno.
Dunque un film - oltre che discretamente “scenografato” e fotografato - anche interessante (ma dalla 2°parte in poi) per aver - senza far ricorso a facili (visto il periodo) oscure ed esoteriche suggestioni (comunque sempre apprezzate) - indagato (e messo in guardia dal)le ataviche paure dell’uomo, (dal)la pericolosità della sua ignoranza e superstizione e, quindi, (dal)l’humus fertile da cui da sempre attingono le robuste radici dell’intollerante fanatismo religioso (dal quale Dio stesso si è sempre - verosimilmente e/o auspicabilmente - ben guardato).
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