Regia di Srdan Spasojevic vedi scheda film
(Flusso di pensieri post-prima visione):
Come dice il titolo, "Sprski Film" è appunto un film serbo, diretto, co-sceneggiato (insieme a Aleksandar Radivojevic) e prodotto da Srdjan Spasojevic distribuito nel 2010 partendo da vari festival attirando poi numerose controversie per i suoi contenuti, considerati estremi soprattutto nella violenza e nel sesso.
In effetti, se esiste un solo aspetto impossibile o quasi da mettere in dubbio di questo film è il suo estremismo provocatorio, che assale l'individuo spettatore fin dai primissimi minuti con un porno in cui recita il personaggio principale, ma l'elemento davvero inquietante è che questo viene guardato dal figlio del protagonista. La prima parte del film resta su questo territorio di mezza apologia-mezza critica del mondo pornografico, ma non è niente in confronto all'esplosione massiccia di depravazione e brutalità che esplode da metà pellicola in poi, coincidente con un'(auto)indagine della verità in seguito a blackout mnemonico.
"Sprski Film" è probabilmente una delle opere più disturbanti che io abbia visto (e ne ho viste diverse, pur non essendo un assiduo bazzicatore di gore underground, ma non tante contenenti incursioni pedofile come questa) e, ad una prima visione, non saprei bene se ritenerlo soltanto un violent porn che gioca alla facile provocazione giusto per il gusto di provocare oppure un'autentica opera d'Arte che, mettendo a disagio il proprio pubblico, lo sprona a guardare nelle interiora più oscure del proprio animo. In entrambi i casi (e probabilmente le due accezioni coesistono, insieme ad altre sfaccettature) credo che sia un lavoro decisamente interessante e sicuramente resta impresso nella memoria, grazie anche ad una (per me) ottima cura delle Immagini (che ancora non so se 'smorza' o 'rafforza' il disagio rispetto ad altri lavori più 'filo-amatoriali' come "August Underground"), una colonna sonora 'tamarra' ma intrigante di Sky Wikluh e un cast piuttosto in parte, specialmente il protagonista Srdan Todorovic (che, non so perché, mi è sembrato scenicamente affine ad un Roman Polanski delle origini o al Mathieu Amalric de "La Vénus à la Fourrure").
Non saprei, comunque, se consigliarlo oppure no: probabilmente non a chi ha problemi con violenza e/o sessualità graficamente esplicita.
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