Regia di Srdan Spasojevic vedi scheda film
A serbian film è l'esordio di Spasojevic, da lui stesso scritto insieme ad Aleksandar Radivojevic; è un film programmaticamente disturbante, ma - ed ecco il suo pregio principale - che riesce comunque a stupire. Quando la violenza smette di sorprendere (e nello spettatore medio e smaliziato quanto basta, vista la dose esorbitante contenuta nella pellicola, ciò succederà ben presto), A serbian film diventa realmente gustoso. Assolutamente godibile: inquietante, travolgente, mozzafiato, con effetti speciali sanguinolenti e curatissimi, gravido di una suspence encomiabilmente suscitata dalla storia, dalla regia spigolosa (quasi in stile dogma), dal montaggio sfrenato, dalla recitazione verista. Non è certo un lavoro per stomaci raffinati, ma se si è disposti ad accettare che il cinema sia anche questo, cioè in definitiva raccontare storie (di qualsiasi tenore e su qualunque argomento esse siano), non sarà difficile coglierne i pregi. Funziona bene il protagonista, Srdjan Todorovic, già visto in qualche particina per Kusturica; già meno il suo antagonista diretto, il sadico carnefice interpretato da un troppo esuberante (e quindi meno verista degli altri personaggi) Sergej Trifunovic; il film ha il suo valore come intrattenimento, ma già meno come atto politico: francamente il titolo pare esagerato, almeno nel senso in cui viene portato avanti il discorso all'interno dell'opera, in cui la Serbia viene dipinta come un Paese allo sbando, in mano alla malavita, al narcotraffico, alla prostituzione, nell'anarchia più diffusa. E quindi: magari il titolo non risulterà veridico, ma di sicuro è coraggioso. Come è appunto il film. 7/10.
Un pornodivo in pensione e contento di rimanerci ha l'occasione di tornare a girare un solo film, ma che lo renderebbe ricchissimo. Accetta, pur non sapendo nulla della trama. Giorno per giorno le scene si fanno sempre più violente e l'uomo decide di ritirarsi dal progetto. Ma il produttore/regista non la pensa come lui.
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