Regia di Srdan Spasojevic vedi scheda film
Se vogliamo parlare di qualcosa che distrugge contemporaneamente lo spettatore e il cinema, possiamo comodamente parlare di A Serbian Film.
Capiamoci, gli intenti sono più che buoni e cioè il raccontare l’orrore della guerra, quale NON limite può arrivare l’uomo.
E raccontarlo attraverso un tema diverso da quello della guerra e cioè la pornografia.
Inoltre si vede che le capacità registiche e di montaggio ci sono tutte; il regista serbo non è certo un sprovveduto.
Però è completamente fulminato, non si può nemmeno lontanamente pensare che questo film sia stato ideato da una persona che non si sia fatta qualcosa prima.
A parte gli scherzi, è evidente che il regista ha subito qualche genere di trauma, ma questo non attenua ciò che la pellicola propone.
Immagini di sesso estremo, molestie, violenze su maggiori e pure minori il tutto condito da una salsa horror che spinta cosi al limite sfiora il ridicolo.
Per queste motivazione il film è bandito in molti paesi. E’ una pellicola disturbante e estrema in tutto, perfino nella non bravura degli attori a recitare.
Se il cinema è arte, allora questo non può e non deve essere cinema. E’ solo l’esercizio di un regista che vomita tutta la sua rabbia e il suo dolore attraverso un mezzo di comunicazione.
Non sono sconvolto dalle scene in se (cioè mi disturbano ma non è quello il problema) ma dall’uso che viene fatto del cinema. Un’uso totalmente sbagliato e massacrante.
Certo al cinema abbiamo visto di tutto: molte pellicole che potrebbero svilire la settima arte come i cinepanettoni o i film della Dottoressa alla visita militare.
Film di bassa qualità ma non distruggevano il cinema, erano solo filmetti.
Qui invece abbiamo la distruzione del mezzo, e dire che le premesse per creare qualcosa di buono c’erano tutte.
PER LE ESTREME SCENE DI VIOLENZA E SESSO E PER I TEMI TRATTATI SCONSIGLIO VIVAMENTE DI VEDERE IL FILM A CHI HA UNA FORTE SENSIBILITA’.
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