Regia di Riccardo Jacopino vedi scheda film
Si respira un duplice livello di verità guardando 40% le mani libere del destino. Perché quella di Lucio è una storia vera e perché a recitarla c’è lo stesso Lucio. Una vita passata a mettersi nei guai, un abisso da cui è fuggito grazie a una cooperativa sociale che a Torino conoscono tutti. Lì il cestone giallo del progetto Cartesio è un oggetto familiare, lo trovi in ogni androne che si rispetti, rappresenta l’attività storica della Cooperativa Arcobaleno, permette di recuperare ogni anno circa 210 tonnellate di carta, avviate così al recupero. Fuor di metafora, si occupa di questo Lucio quando viene accolto nella cooperativa. Qui incontra Alfred, Pino e gli altri, tribù di persone/personaggi con alle spalle storie complicate che lo aiuteranno a riaffacciarsi alla vita. Interpreti e produttori di un’opera piccola, grande negli intenti e nel risultato, strumento di conoscenza e riflessione che ci piacerebbe facesse il giro del mondo, ma che invece sarà quasi impossibile trovare al cinema. Un film bello per tanti motivi, per come è nato e per i temi, perché trasuda umanità e provoca intense emozioni. Una commedia noir, piacevole e penetrante, lezione di cinema e di vita per tutti.
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