Regia di Richard Oswald vedi scheda film
Solo Ghezzi poteva trasmetterlo in tv ed a lui e soprattutto a Turigliatto, può andare il mio, e non solo mio credo, grazie per questo tassello aggiuntosi alla mia risibile ma sempre più solida cineteca. Il film è mutilato di molte sue parti, soffre decisamente il peso dei suoi anni ma è uno di quegli articoli che non devono mancare nella collezione di nessun cinefilo. Primo film nella storia ad affrontare il tema scottante dell'omosessualità ed a denunciare una legge barbara (come ce ne sono tutt'ora in vigore nel mondo) che condannava i "diversi", ha quasi cent'anni e rappresenta uno squarcio di storia cui buttare l'occhio per apprezzare i progressi e talora la mancanza degli stessi, sopravvenuti negli anni. Non sapendo cosa ci fosse nelle parti mancanti non è possibile tracciare con sicurezza la completa potenza eversiva di questo lavoro ma è certo che nella versione giuntaci c'è già tanta audacia da rendere giustificabile la detonazione che si scatenò. Le carezze solo accennate tra i due amanti, il processo che mostra l'incapacità del sistema di assolvere un dichiarato innocente perché comunque è colpevole, nonostante i ricatti subiti, di aver manifestato la sua omosessualità, la poesia con cui viene tratteggiato un sentimento che proprio in quanto tale non dovrebbe aver bisogno di connotazioni sessuali. Ciò che fa Oswlad è rendere inaccettabile la legge, attraverso gli occhi stessi degli uomini che l'hanno voluta e la devono fare applicare ed in tal senso giunge ancor più provocatorio il gesto di fare cancellare con una croce, il famigerato paragrafo 175, nella scena finale. Solo dopo averlo visto ho trovato il post aperto su Cinerepublic da Spaggy (http://cinerepublic.film.tv.it/l-imperdibile-della-settimana-diverso-dagli-alt/840/), utilissimo per apprezzare ancor di più le qualità di questa pellicola.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta