Regia di David Yates vedi scheda film
Harry Potter, ultima puntata. Il mago ed i suoi amici, trovano un "feticcio" di Voldemort all'interno della Gringott, la banca del "mondo magico"; successivamente, dopo essere penetrati nella scuola di Hogwarts, nel frattempo trasformata in una sorta di caserma dal nuovo preside Severus Piton, organizzano la resistenza ed il contrattacco contro le forze del signore del male. Professori e studenti non riescono a tener testa alle forze assedianti, accusando molte perdite; è proprio Harry, in seguito ad alcuni eventi imprevedibili, ad avere ragione di Voldemort. Dopo due episodi ricchi di dialoghi, e dalle atmosfere evocative, ma con poca azione, in quest'ultima fase si vede veramente di tutto. I diversi colpi di scena rivelano con maggior chiarezza i fatti accaduti prima della nascita di Harry, e chiariscono definitivamente il ruolo dell'ambiguo Piton; la parte centrale del film è occupata alle epiche sequenze - accompagnate da ottime scenografie - della difesa del castello di Hogwarts. Lo scontro finale è appassionante ma dall'esito prevedibile, così come la conclusione. Dopo aver visto a breve tempo l'uno dall'altro tutti i film di Harry Potter, mi sento di poter fare una valutazione complessiva. Pur avendo letto / visionato molte opere di fantascienza e fantasy, non sono stato un fan delle creazioni di J.K.Rowling, immaginandole rivolte ad un pubblico adolescenziale. La visione dei film ha smentito questa ipotesi. Episodio dopo episodio, l'intera vicenda si rivela molto complessa e di spessore, ed è raccontata con toni via via più drammatici. I personaggi principali si liberano dei connotati che inizialmente li rendono stereotipati e godono di un notevole approfondimento. Gli elementi "favolistici", quelli che inizialmente contribuiscono nell'evocare il "senso del meraviglioso", si compongono tra loro come tessere di un puzzle, per darci l'immagine di un "mondo magico" non molto diverso dal nostro, con il quale, del resto, mostra di poter convivere in serenità. Anch'esso ha delle leggi e degli usi che ne regolano il funzionamento; anch'esso ha delle istituzioni e degli enti che ne reggono l'organizzazione; la sua societa' ed i suoi appartenenti, pur essendo creature magiche, sono vulnerabili a mali tipicamente umani. Ambizione, inganno, vigliaccheria, intolleranza, sono i veri nemici di Harry Potter e il suo schieramento. Cosa vuole Voldemort, se non creare un nuovo regno del terrore, fondato sulla xenofobia e l'assolutismo ? Per questo motivo, gli ultimi episodi rievocano un passato ed un presente fin troppo riconducibili alla realtà. Ovviamente, nelle molte ore di durata dei film c'e' spazio anche per i sentimenti, i quali maturano in rapporto alla crescita dei giovani protagonisti. La storia personale di Harry è il filo conduttore che unisce le varie vicende parallele; egli compie un lungo percorso, dall'innocenza dell'infanzia, alla consapevolezza dell'età adulta, la quale lo determina nell'assecondare fino in fondo la sorte di "prescelto" che da sempre lo ha segnato. Le atmosfere gioiose e quasi innocentemente misteriose degli inizi lasciano spazio a tinte sempre più fosche, cui si aggiungono elementi horror. Le ambientazioni solitarie dai colori neutri dell'epilogo contrastano fortemente con il calore e la vivacità dei locali di Hogwarts mostrati nei primi episodi. Molto bravo ed affiatato il trio Radcliffe, Grint, Watson, da bambini come da ragazzi; ho avuto modo di apprezzare anche Alan Rickman nei panni di Piton, ed un poco riconoscibile Ralph Fiennes quale Voldemort. La somma delle valutazioni dei singoli episodi porta ad un giudizio complessivo positivo. Nonostante la lunga durata, i film scorrono senza annoiare, sia per i molti contenuti, sia per atmosfere ed ambientazioni, sia per le interessanti peculiarita' di ciascuno. E' stato tempo ben speso.
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