Regia di David Yates vedi scheda film
Prim’ancora che compaia sullo schermo il logo della Warner Bros, Voldemort è già lì, dove l’avevamo lasciato, davanti alla tomba profanata di Silente, il suo ghigno rivolto alle tenebre…In realtà, dopo quella scena, il film riprende un po’ in sordina, quasi sottotono (in quel momento taceva, d’altronde, la colonna sonora); poi, però, entra progressivamente in un vortice di scene d’azione, anche convulse, senza sosta. Così, mentre aumenta il volume delle musiche, divampano ininterrottamente fiammate pirotecniche che illuminano una notte altrimenti lunghissima e nera, il mistero dei misteri viene rivelato (e i “doni della morte” si dimostrano meno nefasti di quanto il nome faccia pensare) e l’avventura, in men che non si dica, si dirige verso un finale, purtroppo, davvero troppo striminzito (ma, per la verità, questo era già un grosso difetto del libro della Rowling). Dopo migliaia di pagine scritte e ore e ore di pellicola girata, liquidare tutto con qualche battuta fra i 3 soliti amici di sempre (prima) e fra padre e figlioletto (poi) appare davvero insufficiente. Comunque lo spettacolo complessivamente offerto dal film è abbastanza buono e quindi la sufficienza la raggiunge tranquillamente. Ma un po’ di amaro in bocca lo lascia…
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