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Il Grinta

Regia di Ethan Coen, Joel Coen vedi scheda film

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La recensione su Il Grinta

di supadany
10 stelle

VOTO : 7/8.
Sulla carta pareva trattarsi di un’operazione minore all’interno dell’importante filmografia dei fratelli Coen, ma alla luce del risultato devo dire che i due hanno fatto solo che bene ad intraprendere questo percorso, in quanto appare evidente come la loro mano sia riuscita ancora una volta a valorizzare ed amplificare un soggetto diverso che non fa altro che incrementare la loro poliedricità e il curriculum artistico.

Mattie Ross (Hailee Steinfeld) è una ragazzina che vuole ad ogni costo vendicare la morte del padre catturando il suo assassino, ovvero Tom Chaney (Josh Brolin).

Per farlo recupera una buona somma di denaro e si affida allo sceriffo alcolizzato Rooster Cogburn (Jeff Bridges) oltre che a LaBeouf (Matt Damon), un texas ranger.

Il trio non è certo di quelli scontati, i caratteri sono molto diversi, ma soprattutto nella loro ricerca si spingeranno in un mondo di frontiera pericoloso dove i pochi uomini che si possono incontrare non sono certo raccomandabili.

I Coen plasmano il western a loro uso e consumo, raccontando una storia già nota (ma che grazie a loro assume connotazioni molto più drastiche a autoriali) all’interno della quale spiccano i personaggi (semplicemente strepitosi sia Jeff Bridges che Hailee Steinfeld), tratteggiati con nerbo e dovizia di elementi al seguito (necessità personali come la vendetta, caratteri forti e/o problematici, ma anche sentimento e valori che trascendono la condizione umana) anche grazie a dialoghi acuminati e fluidi che solcano ogni frangente offrendo un linguaggio inaspettato, ma estremamente proficuo.

E a far da sfondo alla vicenda scenari da terra di confine (in periodo invernale, quindi molto distanti dal concetto tradizionale del western medio), incontri imprevedibili, e scene chiave che si evidenziano grazie ad un mix convincente di tecnica ed abilità comunicativa che attraversano generi e concetti con sfavillante semplicità.

Ma è soprattutto tutta la parte finale, direi gli ultimi trenta minuti buoni, a far accrescere in maniera esponenziale il valore di tutto il film, con accadimenti che si susseguono con armonia e almeno un paio di momenti indimenticabili come la cavalcata notturna fino allo sfinimento e la crepuscolare conclusione traslata in avanti nel tempo, asciutta, ma contemporaneamente profonda a artisticamente cesellata come solo dei veri maestri di cinema possono essere in grado di ottenere (inquadrature, movimenti, colori tutto è ai limiti della perfezione).

Dunque promuovo quasi a pieni voti (in negativo ci sono giusto qualche stacco un po’ grossolano e qualche esasperazione di troppo nel personaggio, comunque notevole, di Mattie) questo film senza tempo e collocazione definitiva, un mix di humour, avventura e spirito che fa un efficace massaggio cardiaco al “defunto” western.

Trionfale.

Su Joel Coen

VOTO : 7/8.
Si buttano a capofitto nel western, riprendono una storia già vista e la rielaborano a loro modo.
E come spesso accade raggiungono risultati molto alti, grazie ad una contaminazione efficace e suggestiva.

Su Ethan Coen

VOTO : 7/8.
Si buttano a capofitto nel western, riprendono una storia già vista e la rielaborano a loro modo.
E come spesso accade raggiungono risultati molto alti, grazie ad una contaminazione efficace e suggestiva.

Su Matt Damon

VOTO : 6/7.
Presenza non eccelsa, ma comunque significativa. 
Il suo Texas Ranger non è lì per niente.

Su Josh Brolin

VOTO : 6/7.
Tratteggia un cattivo sporco e viscido in modo efficace.
Peccato che compaia solo per poco.

Su Jeff Bridges

VOTO : 7,5.
Caratterizzazione strasbordante (vedasi fin da subito la scena in tribunale), ricca, varia, ad ogni scena regala qualcosa di  interessante.
Questo grazie anche alla scrittura senza dubbio (c'è di tutto dentro), ma mi pare proprio che lui abbia arricchito il personaggio con l'innata classe e dimestichezza che lo contradddistinguono.

Su Barry Pepper

VOTO : 6,5.
Sudicio e sporco il suo bandito (ma anche con una morale).

Su Hailee Steinfeld

VOTO : 7++.
Direi che ha lasciato la sua impronta per un esordio assai incisivo.
Guidata benissimo, il suo personaggio ha dialoghi tosti (è a dir poco loquace) ed ispirazione di fondo (necessità impellente di vendetta), ma anche lei pare la ragazzina giusta nel posto giusto.
Determinata.

Su Domhnall Gleeson

VOTO : 6.
Presente nei panni di un bandito ferito che i "nostri" trovano lungo il percorso.

Su Paul Rae

VOTO : 6.
Sufficiente.

Su Nicholas Sadler

VOTO : 6.
Sufficiente.

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