Regia di Ethan Coen, Joel Coen vedi scheda film
Benda nera sull'occhio guercio,barbaccia incolta,sigaretta storta all'angolo della bocca e maniere rudi,lo sceriffo Rooster Cogburn è tornato.Dopo i due film con il personaggio impersonato da John Wayne nel '69 e nel '75,di cui il primo fece finalmente vincere l'Oscar al "Duca",ma che non sono considerati grandi western (quello di Hataway forse è uscito fuori tempo,pare una pellicola anacronistica nei dialoghi e nel disegno dei personaggi),ecco un remake a firma illustre,i fratelli Coen,non nuovi al tipo di operazione ("La signora omicidi"),che ne hanno fatto un veicolo per nominations all'Academy Awards (10,senza vincere alcunchè,però),ed uno dei film del genere più redditizi,che in USA specialmente ha incassato oltre 150 milioni di dollari.Jeff Bridges,tredici anni dopo la felicissima collaborazione con i fratelli de"Il grande Lebowski" rifà "Il grinta" con rustica padronanza del mestiere,infondendoci un'ironia che nella prova di Wayne latitava,o se c'era emergeva goffamente,ma la forza della pellicola è il cast messo insieme,con Matt Damon che dà una prova da caratterista de luxe come ranger un pò stolido ma infine affidabile,la giovanissima Hailee Stensfeld,che matura con l'esperienza della caccia agli assassini del padre fiancheggiando Cogburn ed il ranger,ed i cattivi Brolin e Pepper.Infarcito di momenti al limite del surreale,con pause molto tipiche del cinema coeniano,che mutano il consueto schema della caccia all'uomo tipico di parecchi western,è uno dei pochi casi in cui il rifacimento surclassa l'originale,con aggiunta di finale malinconico sulla fine di un'era,quella del West,in cui anche un cialtrone apparentemente senza grande ritegno poteva sciorinare dei princìpi ed avere la sua mezz'ora da eroe.
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