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Red White & Blue

Regia di Simon Rumley vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Red White & Blue

di maurizio73
5 stelle

Dalle parti di Larry Clark, il regista e autore inglese Simon Rumley sforna un dramma della solitudine e della disperazione che traguarda l'assolata provincia americana come il tragico avamposto di un luogo di espiazione e di dannazione per un passato di violenze mai rimosse e di irrimediabile disillusione verso la vita e le relazioni umane.

La fragile e spregiudicata Erica conduce una vita sessuale sfrenata e autodistruttiva che la porta a scegliere in maniera casuale partner sempre diversi che abbandona il mattino dopo. Quando nella sua vita entra l'introverso vicino di casa Nate, il suo distacco emotivo e la sua irriducibile anaffettività iniziano a cedere il passo ad un sentimento nuovo e diverso. Ma gli eventi sembrano giocare a suo sfavore e ben presto le sue dissolutezze passate torneranno a chiederle un conto molto salato. Tragedia finale.

 

locandina

Red White & Blue (2010): locandina

 

Dalle parti di Larry Clark (Kids - Ken Park), il regista e autore inglese Simon Rumley sforna un dramma della solitudine e della disperazione che traguarda l'assolata provincia americana come il tragico avamposto di un luogo di espiazione e di dannazione per un passato di violenze mai rimosse e di irrimediabile disillusione verso la vita e le relazioni umane. Costruito attraverso un montaggio che incasella gli eventi secondo una progressione drammatica tenuta costantemente in sordina e scandito da una incessante colonna sonora che sembra quasi sovrastare lo scabro minimalismo dello spaccato sociale, agita lo spettro di una convergenza di destini che solo nel finale sembra trovare una soluzione di coerente aderenza psicologica alle azioni dei suoi protagonisti, tutti accomunati da un passato di opportunità mancate ed un presente di irresolutezza umana e professionale che sembra non avere sbocchi. Che i tre colori della bandiera nazionale richiamino i valori fondanti di una democrazia di libertà, uguaglianza e fraternità del ben più antico vessillo d'oltreoceano, sembra quasi l'ironico sberleffo di una vicenda dove stridenti contraddizioni minano alla base il fragile ideale della famiglia americana divisa tra violenza e affettività, sangue e amore, vita e morte e dove si può conservare la vecchia foto di un patrigno violentatore come la preziosa reliquia di un legame sentimentale su cui fondare la controversa immagine di una tormentata identità. In precario equilibrio tra un illusorio tentativo di normalità sociale (lei che utilizza il sesso come strumento di atoflagellazione ma agogna la maternità e la stabilità sentimentale, lui che la vita ha reso arido e inconcludente ma riesce a comprendere e consolare chi ha più bisogno) e le pulsioni autodistruttive di una inerzia esistenziale destinata alla rovina ed alla perdizione, il film di Rumley sembra accanirsi sui suoi protagonisti con la ferocia di un dramma della vendetta che nel finale si rileva abbastanza programmatico e debole, mancando quella ineluttabilità del reale che invece ritrovavamo nello sconcertante epilogo del già citato Ken Park. Insomma una foto matrimoniale ridotta in cenere e la lunga strada verso l'alba di un nuovo inizio non sembrano motivazioni sufficienti per giustificare che dopo una catarsi di corpi fatti a pezzi e torture disumane ci si può lasciare tranquillamente il passato alla spalle e traguardare con serenità un futuro di affetti familiari all'orizzonte. Attori tutti in parte con menzione speciale per le faccie vissute e sofferenti degli straordinari Noah Taylor e Amanda Fuller. Presentato al Festival Internazionale del Film di Rotterdam 2010, è stato premiato al Fantasia Film Festival nel 2010 e nel 2012.

 

"Sì, vendetta, tremenda vendetta di quest'anima è solo desio... di punirti già l'ora saffretta, che fatale per te tuonerà." (Rigoletto)

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