Regia di Kelly Asbury vedi scheda film
Shakespeare ad altezza nano da giardino, con corse sul tosaerba e gnomi ninja
o guerriglieri? Idea curiosa, ma in fondo il Bardo ha sopportato adattamenti di ogni genere, tanto più che la critica americana ha relativamente apprezzato l’operazione, in virtù soprattutto delle voci in gran parte inglesi dell’originale. Ma è proprio il doppiaggio a fare danni nell’edizione italiana, dove gli gnomi blu, più civili e buoni (non a caso è il colore del partito democratico americano), usano dialetti “polentoni”, mentre i rossi (in Usa i repubblicani) bari e buzzurri sfoggiano dialetti “terroni”. I personaggi neutrali parlano invece con cadenze bolognesi o romanesche (per esempio il fenicottero rosa di Pannofino). Forse ci si voleva riallacciare al successo di Benvenuti al Sud, ma ne viene una logica paraleghista che lascia di gesso. Tra l’altro, se il target di riferimento di un film come questo sono i piccolissimi, viene da chiedersi quanto il dialetto risulterà comprensibile e divertente agli spettatori. Al di là dell’adattamento italiano, il film è comunque poca cosa, il 3D è piuttosto piatto, soprattutto rispetto agli standard raggiunti nei film d’animazione, e l’unica nota curiosa rimane la colonna sonora di Elton John, anche produttore del film. E forse solo i fan all’ultimissimo stadio della pop star inglese sapranno apprezzare Gnomeo & Giulietta.
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