Regia di Sylvain Chomet vedi scheda film
Un piccolo capolavoro del cinema di animazione, ingiustamente ignorato dopo una candidatura all'Oscar nel 2011, ispirato ad una sceneggiatura di Jacques Tatì del '56 e resa da Chomet con sublime grazia e delicatezza. Il protagonista, un prestigiatore che è la controfigura dello stesso Tati', vive un platonico amore senile con una giovane ragazza, ma presto le loro strade inevitabilmente torneranno a dividersi. Tutto giocato su tenui colori pastello, quasi diafano e senza dialoghi, il film è uno dei migliori esempi di come magia e poesia del cinema di animazione possano fondersi anche su una base scenograficamente semplice, quasi essenziale, come nel cinema di Miyazaki o di D'Alo'. Ne risulta un film che è un inno al bello, con personaggi caleidoscopici, piccole e grandi magie, ed una leggerezza d'altri tempo. Chi inoltre ama il cinema di Jacques Tatì non può farselo sfuggire.
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