Regia di Sylvain Chomet vedi scheda film
Un film del tutto visivo al quale si assiste affascinati da quadri che scorrono restituendo immagini suggestive e malinconiche, capaci di restituire ambienti, paesaggi e personaggi senza bisogno di parole.
Lasciate i bambini a casa però, che di certo rimarranno delusi, abituati come sono a ben altri ritmi frenetici.
Il soggetto di Jacques Tati (e io sono dell'opinione che c'è sempre un motivo se non è stato portato in scena all'epoca) è piuttosto tristo e lungi dall'essere delicato come potrebbe apparire ad un primo sguardo.
Artista squattrinato si ritrova a prendersi cura di ragazzetta incapace di comprendere le difficoltà materiali ma bravissima a pretendere abiti e accessori all'ultima moda. Io l'avrei presa a sberle.
Quando finalmente troverà l'amore questo paterno pigmalione la lascerà al suo destino, non senza, secondo me, aver tirato un sospiro di sollievo.
Di contorno personaggi sul baratro tra chi tenta il suicidio e chi si riduce all'accattonaggio.
Non ci si annoia ma nemmeno si esulta per il risultato complessivo.
Il cinema deve funzionare come tale e non solo per le immagini o per il ricordo di Tati.
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sul cappottino, sarei pure passata sopra, ma sulle scarpe col tacco, no!
(e il poveretto le lascia anche un biglietto con scritto i maghi non esistono...)
MA CHECCAXXO avete capito voi due??!!
MA se faceva la sguattera!!
indubbiamente non è il ritmo la parte forte del film... e i quadri preferisco vederli in una galleria d'arte... per le scarpe col tacco... da fargliele ingoiare!
Rispetto l'opinione, ma è molto distante dalla mia. Direi che nel film lo spirito di Tati appare in filigrana. Lui ne avrebbe fatto un film differente, molto più algido e straniante. Chomet deve averlo declinato alla sua maniera, una maniera che trovo comunque, seppur diversamente, folgorante.
Approvazione piena.
DrFloyd mi vuoi dire che a te il film ha entusiasmato? se parliamo delle immagini non discuto... sono splendide, vere e proprie opere d'arte. ma insomma io ho una visione del cinema che guarda all'opera al suo insieme altrimente saei come quegli esperti di Hi-fi che si eccitano sentendo le incisioni dei canti degli uccellini o delle porte che sbattono e che hanno perso totalmente il gusto della musica in nome della perfezione dell'acustica... la storia è deboluccia e a me tati non ha mai fatto impazzire, nemmeno quando ero piccola... il tratteggiare il personaggio principale sulla fisicità dell'artista francese penso sia proprio l'aspetto più debole del film, che per altro è godibile ma non certo per bambini...
Il film mi è piaciuto molto, proprio così. Non parlo solo delle immagini, parlo del complesso. Partendo dalla premessa che Tati per me è un genio, ma non della comicità, bensì del cinema tout court (film sempre di ottima caratura, Playtime opera epocale), devo dire che la paternità dell'opera mi ha influenzato poco. Anzi, come ti dicevo, il risultato finale mi appare come qualcosa di relativamente distante dal mondo del lunare registra francese. Ti stupisci che a me sia piaciuto? Strano, anche perché gli stessi critici di Film Tv gli assegnano voti altissimi: tre di loro un 8, tre di loro (uno dei quali Labranca) un 9, altri tre (uno dei quali l'impavido Mazzarella) addirittura un 10. Ma ci sono opinioni positive quasi ovunque. Ovviamente, i pareri altrui contano relativamente. Lo sottolineavo solo per dirti che non dovrebbero farti meraviglia le lodi al film, alle quali mi aggrego di buon grado. E sono lodi rivolte proprio all'opera nel suo insieme, valutandone anche gli aspetti sostanziali, oltre che quelli formali.
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