Regia di Iginio Straffi vedi scheda film
Le fatine fashion victim, dal vitino impossibile e inseparabili dal proprio cellulare, ottengono il primato del primo lungometraggio italiano animato in stereoscopia. Winx Club 3D. Magica avventura non aggiunge però altro alle creature di Iginio Straffi: le sei protagoniste, buonissime e «fidanzatissime», si scontrano con le tre perfide Trix e le streghe antenate. Gli eventi della pellicola precedente sono sinteticamente riassunti in una sorta di special televisivo, ma l’agilità di svolgimento finisce subito, vittima del voler far apparire tutti i fidanzati (gli specialisti), i genitori adottivi di Bloom, e persino le Pixie (versione pucci delle stesse Winx). Tra uno scontro e una spiegazione, il film è più che altro uno show di colori, ma il dettaglio grafico - in linea con la serie - è troppo scarso per risultare spettacolare e non solo stucchevole (interessante però l’uso dello split screen, che in 3D ancora non si era visto). Tecnica a parte, le Winx rimangono un modello inquietante: imparano le gioie del lavoro, ça va sans dire domestico, inoltre il re afflitto dalla colpa è segnato dalla lettera scarlatta di questo mondo di anoressiche e maschi efebici, ossia la pancetta. Il tutto è ovviamente d’interesse culturale nazionale...
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta