Regia di Dino Risi vedi scheda film
Un detenuto di cui si conosce solo il numero di matricola, 5823, riesce a introdurre in un giocattolo che sta costruendo nel laboratorio del carcere un biglietto dove si dichiara innocente e chiede aiuto: dopo varie traversie, il messaggio viene raccolto da una banda di ragazzini che decidono di farlo evadere; ma sbagliano persona. Nel primo lungometraggio di Risi nessuno potrebbe riconoscere la mano del futuro autore di Una vita difficile e Il sorpasso: è una commedia avventurosa estremamente ingenua, dallo svolgimento improbabile e con snodi narrativi lasciati sul vago (perché è stato condannato Lamberto Maggiorani? e come viene scagionato?), ma garbata, fresca e simpatica. In particolare i bambini hanno l’aria ruspante, autentica, e recitano senza leziosità: si sente ancora nell’aria il clima del neorealismo. Il piccolo capobanda è Mario Girotti, anche lui al suo esordio; non trovo invece riscontri alla notizia della presenza di Carlo Pedersoli, riportata dal Mereghetti.
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